L’inchiesta sulla presunta appropriazione indebita scuote la politica francese. La leader Marine Le Pen denuncia.
La tempesta giudiziaria che ha investito Marine Le Pen e il suo partito, il Rassemblement National, ha sollevato un’ondata di polemiche in Francia e all’estero. La leader sovranista denuncia un attacco politico orchestrato per fermare la sua corsa all’Eliseo, parlando apertamente di una “bomba nucleare” usata contro di lei dal sistema.
Le dichiarazioni di Le Pen hanno trovato immediata eco in Italia, dove diversi leader della destra hanno espresso solidarietà alla politica francese. Figure di spicco come Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno criticato l’operazione giudiziaria, sottolineando il rischio di un utilizzo strumentale della magistratura per eliminare gli avversari politici.
Marine Le Pen non usa mezzi termini per definire l’inchiesta che la vede coinvolta per presunta appropriazione indebita di fondi europei. Secondo la leader del Rassemblement National, si tratta di un attacco senza precedenti, un’arma politica utilizzata per ostacolare la sua ascesa all’Eliseo. “Non ci ruberanno la vittoria”, ha dichiarato con fermezza, mentre la tensione cresce tra i suoi sostenitori.
Dalla mattina, diversi esponenti del suo partito stanno attaccando la magistratura francese, accusandola di interferire nella competizione elettorale e di utilizzare la giustizia come strumento politico. Una strategia che, secondo il RN, sarebbe già stata impiegata in passato contro altri candidati scomodi all’establishment.
Mentre la magistratura francese avanza con le indagini, diversi esponenti della destra italiana si schierano al suo fianco, denunciando un’operazione volta a delegittimare l’opposizione. Un caso che riaccende il dibattito sul ruolo della giustizia in politica e sulle tensioni sempre più evidenti tra istituzioni e movimenti populisti.
Il caso Le Pen apre un nuovo fronte nel conflitto tra potere politico e giudiziario in Francia. Mentre l’inchiesta prosegue, il clima si surriscalda e la leader del RN promette battaglia, galvanizzando la sua base elettorale con un messaggio chiaro: non sarà la magistratura a fermare la sua corsa all’Eliseo. L’epilogo di questa vicenda potrebbe avere ripercussioni non solo in Francia, ma in tutta l’Europa, dove i movimenti sovranisti guardano con attenzione a quanto sta accadendo a Parigi.
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