Uccise due rapinatori all’esterno della sua gioielleria, Mario Roggero rilascia una intervista alla ‘Stampa’ in cui ha esternato tutta la sua amarezza e delusione
Nella giornata di ieri è arrivata la condanna nei confronti di Mario Roggero, ovvero il gioielliere che ha ucciso due rapinatori all’esterno della gioielleria. Dovrà scontare 17 anni di carcere. In una intervista rilasciata alla ‘Stampa‘ ha parlato proprio l’uomo che, ovviamente, ha espresso tutta la sua delusione ed amarezza in merito a questa decisione: “I giudici non hanno voluto ascoltare le mie ragioni fino in fondo. Complimenti ai magistrati. È una follia, viva la delinquenza, viva la criminalità“.
Non si è fatta attendere l’ironia dopo la decisione del giudice nel condannarlo, affermando che non si è trattato di legittima difesa ma di duplice omicidio. Non per lo stesso Roggero che la pensa in un altro modo: “Io quel giorno mi sono difeso. Avevamo preparato una ricostruzione che non hanno voluto mettere agli atti. Mi hanno detto che era troppo tardi. Mi aspettavo una riduzione a 7 o 8 anni. Ne ero convinto, fino a quando hanno letto il dispositivo“.
Poi ha ricordato quanto accadde nell’aprile di due anni fa: “Dopo quella rapina tutto è cambiato. È stato trauma su tutta la linea. Mia moglie non vuole più venire in negozio. Mia figlia ha aperto un bed & breakfast da un’altra parte. L’altra mia figlia se può evita. E io sono rimasto solo in gioielleria“.
Uccise due rapinatori, gioielliere condannato: la rabbia di Roggero
La condanna ha indignato i social network che si sono schierati dalla parte del gioielliere. Proprio come hanno fatto i suoi compaesani: “Stanno tutti dalla mia parte. Qualcuno che non sta con me c’è. Ma sono pochi. Mi dicono che sono un fascista. Ma io non lo sono. Io voglio la giustizia, il rigore, la certezza della pena. Chi delinque deve essere punito in modo esemplare“.
Poi sulla politica ha affermato: “Spero di parlare presto con Salvini. Meloni? Molto deluso da lei che non ha detto nulla su questa ingiustizia che ho subito. In aula, alla lettura della sentenza davanti ai parenti dei rapinatori devo sentire quella gente applaudire? Io mi sono girato e li ho guardati sorridendo“.
In conclusione ammette: “Una giustizia così fa schifo. È vomitevole. Adesso intendo contattare il generale Roberto Vannacci. Dice cose su cui sono completamente d’accordo: qui c’è tutto che va all’incontrario. Successivamente vorrei chiamare anche il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, credo che sia un uomo con le palle“.
