Dalla Bomba di Maradona si è passati ora alla Bomba di Sinner, questo è uno degli esiti del maxi sequestro di materiale pirotecnico
Quando arriva Capodanno tutti si preparano all’apertura di un nuovo capitolo. Si organizzano feste, si invitano parenti e amici, oppure si va direttamente a casa loro nella speranza di poter chiudere l’anno in corso e aprire quello seguente in massima serenità.
La notte di San Silvestro è quella del conto alla rovescia, di lenticchie e cotechino dopo la mezzanotte, ma anche quella dei fuochi d’artificio e dei botti per le strade. Ragazzi e adulti si divertono nel far esplodere piccoli petardi che spesso, ma non sempre, sono a norma con la legge italiana che proibisce l’utilizzo di materiale pirotecnico di una certa grandezza e pericolosità. Spesso, appunto, ma non sempre.
Ogni anno le forze dell’ordine intensificano i controlli in questo periodo, si mettono a caccia del classico traffico sotto banco, nella speranza di poterlo fermare prima che possa avere conseguenze pericolose sulla popolazione, come spesso si legge nel bilancio di ogni 1° gennaio.
In tal senso, anche quest’anno sono già avvenuti numerosi interventi come quelli che hanno portato alla luce un container a Gioia Tauro, comune italiano in provincia di Reggio Calabria, dove sono stati perfino dati dei nuovi nomi ad alcune delle ‘bombe’ al centro della vendita clandestina.
Dalla bomba di Maradona a quella di Sinner
Tra i botti più famosi di tutti c’è sicuramente la ‘bomba di Maradona‘, spesso utilizzata a Napoli e così chiamata per omaggiare il talento argentino che è diventato simbolo di Napoli e di tutti i napoletani, tifosi o no del club partenopeo. Oggi, però, anche la tradizione bomba dedicata al Pibe de Oro è stata rivisitata.
L’emergere di un nuovo talento, in un altro sport come quello del tennis, ha portato alcuni produttori a rivedere la centralità di Maradona, ideando quella che sta diventando nota come: la ‘bomba di Sinner‘. Un petardo di indubbia potenza inventato per celebrare il tennista altoatesino.
C’erano questi e molti altri prodotti nel maxi sequestro di fuochi pirotecnici illegali eseguito nel porto di Gioia Tauro. Stando a quanto ascrive agi.it, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Guardia di finanza sono riusciti a intercettare una tonnellata di materiale, privo delle autorizzazioni previste dalla legge.
Nel corso dell’operazione sono stati intercettati molti container provenienti dalla Cina, tra le madri dei giochi pirotecnici, e che con ogni probabilità erano diretti verso la Libia, dietro un altro carico utilizzato come copertura. Un intervento che ha permesso il sequestro di oltre 25 tonnellate di materiale pirotecnico, ora in via di distruzione.