Il presidente dei medici di emergenza, Fabio De Iaco, non ci sta. Quest’ultimo ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “La Repubblica”
Come professione fa il primario del pronto soccorso dell’ospedale “Maria Vittoria” di Torino. Oltre a ricoprire il ruolo di numero uno del Simeu (la Società italiana di medici d’urgenza). La situazione, per quanto riguarda la categoria dei medici, non è affatto delle migliori. La conferma arriva direttamente da lui che ne ha parlato in una lunga intervista rilasciata alla “Repubblica“. In particolar modo si è lamentato (e non solo lui) delle condizioni difficili dei reparti di emergenza, dove gli organici si riducono sempre di più.
Poi si è soffermato sulle multe che hanno ricevuto i colleghi del Policlinico di Bari: “Sono rimasto colpito. Allora ci multassero tutti. Non esiste in Italia un pronto soccorso potenzialmente indenne da questo tipo di sanzione“. Si è lamentato anche del fatto che gestire i turni dei medici dei pronto soccorso in una situazione di carenza assoluta è diventata molto complicata. Soprattutto i primari. Per non parlare anche della questione del turno di notte dove, la situazione, diventa sempre più difficile.
In molti, infatti, optano per la strada delle dimissioni. Tanto è vero che, nelle chat tra colleghi, si parla esclusivamente di uscite del sistema pubblico. Gli orari di lavoro non vengono quasi mai rispettati: “Da contratto sarebbero 38. Tra queste 4 sono di aggiornamento e non di turni. A fine anno arriviamo con un centinaio di ore di straordinario accumulate. In una settimana possiamo arrivare dalle 50 alle 60 ore lavorative“.
Medici, De Iaco: “Situazione insostenibile. Molti si dimettono”
Questione straordinari: “Non molti vengono pagati. Solamente quelle definite “prestazioni aggiuntive” hanno una retribuzione supplementare. Spesso le facciamo visto che siamo obbligati, altrimenti lasceremmo vuoti dei turni di pronto soccorso. Lavorare di più di quanto stiamo facendo è impossibile“.
Poi lancia un altro allarme: “Nei p.s. mancano almeno 5mila medici. Parlo sempre con i colleghi primari, non c’è nessuno che non abbia problemi di organico. Siamo arrivati a carenze del 50% del personale medico. Ci sono posti dove solamente il primario e con l’aiuto di gettonisti e cooperative“.
In conclusione: “La situazione potrebbe precipitare sempre di più. Le borse di specializzazione in medicina di urgenza non vengono per la gran parte assegnate. Il problema è come vengono gestite queste specializzazioni. Senza dimenticare le sanzioni Bari che ci hanno amareggiato“.