In un conflitto che si sta sempre più facendo pesante, adesso lo scenario potrebbe cambiare e peggiorare con l’ingresso dell’Iran
Una squarcio di luce nell’inferno più assoluto. In Medio Oriente tra Gaza e Beirut, in questi ultimi giorni sono calate le tenebre con lanci di missili che non hanno dato tregua alle persone e soprattutto ai leader di Hezbollah.
Dopo il tremendo e fulmineo attacco aereo che Israele ha lanciato contro Beirut, provocando l’uccisione di Nasrallah, il leader supremo di Hezbollah, che era a capo del gruppo terroristico da ben 32 anni e che prese il posto di Abbas al Musawi, anche lui ucciso dagli israeliani, rischia di produrre effetti devastanti sulla guerra in Medio Oriente oppure potrebbe essere la svolta, secondo qualcuno.
Innanzitutto adesso chi ricoprirà il vuoto di potere lasciato da Nasrallah? Per diversi esperti il prossimo leader potrebbe diventare Hashem Safieddine, la persona che all’interno del gruppo si è sempre occupato degli affari politici di Hezbollah e che ovviamente fa parte della del Consiglio della Jihad. Safieddine è uno dei cugini di Nasrallah e come lo era lui, è un chierico che indossa il turbante nero che, come è noto, dà la connotazione di discendenza dal Profeta Maometto.
E’ un personaggio molto particolare e come tutti coloro che fanno parte del consiglio di guerra di Hezbollah è stato nominato e ricercato come terrorista dal 2017 su indicazione del Dipartimento di stato americano, e la sua linea è sempre dura e spietata, ma meno sconsiderata e pesante del cugino ed ex leader Nasrallah. Il nemico numero uno resta sempre Israele e non sono escluse anzi sono assai probabili attività terroristiche fuori dal Libano.
Ora si teme l’ingresso pesante dell’Iran
Ora gli attacchi aerei contro Hezbollah andranno avanti, almeno fino a quando dal Libano arriverà qualcuno che vorrà parlare e cercare una tregua, tentando di non perdere faccia e orgoglio, ma è molto complicato, anche perché in Medio Oriente tante cose vanno avanti solo ed esclusivamente perché nessuno mai vuole fare brutte figure e soprattutto perdere la faccia.
Ma questo è quello che vuole Netanyahu e, seppur in maniera brutale e sanguinaria, lo sta ottenendo per arrivare a quella che tutti chiamano una “pax israeliana”.
Questo tra l’altro rafforzerebbe grandemente Netanyahu trasformandolo da predestinato a una sconfitta politica alla prossime elezioni in un candidato di destra credibile per aver finalmente sconfitto Hamas e Hezbollah, e che se la può giocare. Si può quindi dire che la morte di Nasrallah rischia di resuscitare Netanyahu.