I leader politici non possono più fare a meno dei social. Il caso Meloni su LinkedIn svela una nuova strategia di comunicazione.
Politici, social e strategie digitali: il nuovo campo di battaglia del consenso. La politica non si fa più solo nei palazzi istituzionali o nelle piazze, ma anche (e soprattutto) sui social network. Facebook, X, Instagram e TikTok sono diventati strumenti indispensabili per i leader di tutto il mondo, ognuno con un linguaggio e un pubblico differente.

Su Instagram dominano l’immagine e l’emotività, su X (ex Twitter) la rapidità e il confronto, su TikTok il messaggio si trasforma in storytelling breve e diretto. E poi c’è LinkedIn, il social del mondo del lavoro e del networking professionale, finora poco battuto dai politici ma sempre più rilevante nella costruzione di autorevolezza e leadership.
Oltre 500mila follower: cosa significa davvero il successo di Meloni su LinkedIn
Ed è proprio su LinkedIn che Giorgia Meloni ha fatto il boom, superando il traguardo dei 500mila follower a meno di un anno dall’apertura del suo profilo, avvenuta nel maggio 2023. Un dato che, oltre all’evidente successo numerico, ha una forte valenza politica e strategica: perché una premier sceglie di investire su una piattaforma pensata per manager, imprenditori e professionisti?

Il risultato non è casuale: LinkedIn è il luogo in cui si costruisce reputazione e si parla alle classi dirigenti, alle aziende, agli stakeholder economici. Meloni ha capito che la politica non può più limitarsi agli slogan da feed social, ma deve entrare anche nelle conversazioni strategiche dei decision maker. E il mezzo scelto per farlo racconta molto della sua visione politica e del pubblico che intende coinvolgere.