Un direttore di un asilo nido è stato arrestato con l’accusa di aver versato della pipi all’interno di una bottiglietta d’acqua di un bambino
La figura di un insegnante non dovrebbe solamente rappresentare colui che diffonde tra i propri studenti la cultura e quelle che sono le regole comportamentali. Soprattutto quando questi sono piccoli, porsi davanti loro come un esempio da seguire è fondamentale. Questo, però, potrebbe non essere sufficiente.
Essere un esempio, infatti, non significa solo dettare i comportamenti che questi devono avere all’interno di una società, ma anche essere i primi a doverli rispettare. La pratica, infatti, è spesso molto più incisiva nella testa dei bambini, rispetto alla teoria. Motivo per cui assumere atteggiamenti consoni al ruolo e soprattutto alla responsabilità che si ha è necessario e fondamentale.
Questo concetto, però, non sempre sembrerebbe essere chiaro agli insegnanti. Non è raro, infatti, che coloro che dispensano conoscenza, siano in realtà i primi ad assumere comportamenti non congrui e, soprattutto, non coerenti con quello che tentano di tramandare e trasmettere.
Si vengono così a delineare delle situazioni imbarazzanti o, addirittura in certi casi, anche gravi soprattutto per le conseguenze che comportano. Nei casi più estremi queste possono avere anche delle ripercussioni legali, spesso scaturite dalle denunce mosse dagli stessi genitori, venuti a conoscenza del modo di fare di certi insegnanti.
Proprio quest’ultimo caso va perfettamente a descrivere quello che ha accaduto negli scorsi giorni in Giappone. Più precisamente, a Soka, nella prefettura di Saitama, un comune nei pressi di Tokyo, il direttore di un asilo nido è finito nei guai per essersi reso protagonista di un gesto inconsulto e che esce da ogni possibile norma e logica umana.
Stando a quanto viene riferito dalla polizia ai microfoni dei media locali, l’uomo è stato identificato in Toshifumi Miura. Quest’ultimo sarebbe stato arrestato con l’accusa di aver riempito di urina la bottiglia d’acqua di proprietà di un bambino, rendendola in questo modo inutilizzabile. Un’azione scellerata e incomprensibile, che lui stesso ha confermato.
Nell’interrogatorio che ha seguito l’arresto, il ventiquattrenne ha ammesso l’accusa, spiegando che il suo obiettivo era quello di cercare di spaventare il ragazzo. A denunciarlo è stata la madre che, quando è tornata a casa, ha notato del liquido giallo nella bottiglia e lo ha segnalato alla polizia.
Attualmente le forze dell’ordine stanno indagando per scoprire se Miura potrebbe aver preso di mira altri bambini destinando anche a loro lo stesso trattamento. Non è stato svelato se il bambino abbia bevuto dalla bottiglia. Intanto, le porte dell’asilo dopo l’arresto sono state chiuse e resteranno tali almeno fino a mercoledì.
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