Per Mimmo Lucano è arrivata la fine della battaglia giudiziaria: la Cassazione conferma solo 1 anno e mezzo
La lunga vicenda giudiziaria di Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, si chiude con una condanna definitiva a un anno e mezzo di reclusione.
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La Corte di Cassazione ha respinto la richiesta di un nuovo processo d’appello, confermando la sentenza che aveva già ridimensionato drasticamente l’iniziale condanna di primo grado, passata da oltre 13 anni di carcere a un’assoluzione quasi totale.
Mimmo Lucano: le accuse e la decisione della Cassazione
Lucano, noto per il suo modello di accoglienza dei migranti a Riace, era stato inizialmente accusato di una serie di reati legati alla gestione dei fondi destinati ai progetti di integrazione. La Procura aveva contestato presunte irregolarità nell’assegnazione di appalti e nella gestione amministrativa, ma nel processo d’appello gran parte delle accuse sono cadute. L’ex sindaco è stato assolto da quasi tutti i reati, con l’eccezione di alcune contestazioni minori che hanno portato alla condanna definitiva di un anno e mezzo.
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La decisione della Cassazione mette la parola fine a una vicenda che ha diviso l’opinione pubblica e il dibattito politico per anni. Per i sostenitori di Lucano, il suo operato è stato un esempio virtuoso di accoglienza e integrazione. Al contempo però, per i detrattori si trattava di una gestione fuori dalle regole. Ora, con la chiusura del caso, resta il bilancio di un processo che, dopo il clamore iniziale, ha visto ridimensionarsi nettamente le accuse.