Molestò una ragazza nel pieno centro della città, la decisione presa da parte del Tribunale fa molto discutere: non sono mancate le polemiche
Un avvenimento che ha sconvolto una intera città. Non solo per via del terribile episodio che ha visto come vittima una ragazza di 24 anni, ma soprattutto per la decisione presa qualche giorno dopo da parte del Gip del Tribunale. Ci troviamo a Bologna, nella sera del 6 febbraio la vittima si trovava in via Belle Arti, nel bel mezzo del centro della città felsinea, quando ad un tratto dal nulla è spuntato un ragazzo. Si tratta di un ventenne, originario della Somalia, che l’aveva molestata.
A quanto pare quest’ultimo non si sarebbe fermato solamente a lei, ma anche ad un’altra ragazza che era intervenuta per aiutare la vittima dell’aggressione. Solamente che ha avuto la peggio visto che è stata presa a calci. Il ragazzo è stato successivamente arrestato dalle forze dell’ordine, ma proprio la decisione del Gip, Roberta Malavasi, ha spiazzato tutti: il fermo non è stato convalidato ed il 20enne è libero.
Come si è giustificato il giovane dinanzi al giudice? Avrebbe detto di non ricordare nulla di quella sera visto che aveva alzato un po’ il gomito assumendo alcol. Dunque l’aggressore sarà ben presto scarcerato. Allo stesso tempo, però, il giudice non gliela farà passare così liscia visto che ha deciso di emettere delle misure cautelari nei suoi confronti. Nel frattempo sono arrivate anche le parole da parte del suo avvocato, Massimo Valentini.
Il legale ha così difeso il suo assistito: “Il fermo non è stato convalidato, ma il ragazzo è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora nel Comune di Malalbergo, con il divieto di allontanarsi. Inoltre ha ricevuto la misura dell’obbligo di firma quotidiano nella stazione dei carabinieri di Altedo. Sarà quindi riaccompagnato nel Cas di Malalbergo“.
Facciamo un passo indietro: proprio lo scorso 6 febbraio il ragazzo somalo dopo che era stato arrestato per violenza sessuale era stato rimesso in libertà dal pm di turno. Motivo? Assenza della flagranza. Il questione di Bologna, però, aveva deciso per un ordine di trattenimento del ragazzo per pericolosità sociale. Tanto da farlo trasferire al Cpr di Milano per una possibile espulsione. Solo che il tribunale del capoluogo lombardo ha deciso per la sua liberazione visto che non lo considerava un soggetto pericoloso. Dopo essere rientrato a Bologna il 15 febbraio era stato rintracciato dalla polizia che lo aveva, appunto, arrestato.
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