Una situazione che sembrava essere tornata in poco nella normalità è cambiata nella notte e questa mattina alle ore 7:35 il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre

La bronchite che si era trasformata in un’infezione microbiotica, costringendo i medici a rimodulare le terapie circa un mese fa in quelle settimane di ricovero all’Ospedale Policlinico Gemelli aveva tenuto tutto il mondo Cristiano in ansia per la salute del Pontefice. Poi le condizioni sono andate per fortuna via via migliorando tanto da far tornare quasi alla normalità l’attività del Pontefice dopo il suo ritorno in Vaticano.
Le disposizioni di Papa Francesco
Papa Francesco è morto questa mattina alle 7:35. Lo ha comunicato direttamente il Cardinale Farrell. Il pontefice ci lascia a 88 anni proprio il giorno dopo aver fatto la sua ultima apparizione in pubblico a Piazza san Pietro nell’occasione della benedizione solenne. Il Pontefice ha sempre affrontato il tema della morte come un fatto ineluttabile, un volere di Dio estremo. Ha già dato eventuali disposizioni post mortem, il desiderio espresso di un funerale semplice e senza celebrazioni solenni, anche se il cerimoniale della Chiesa Cattolica in questi casi segue un protocollo preciso immutato nei secoli.

La morte di un papa in carica o ex infatti segna l’inizio di un periodo di lutto che segue rigide regole di protocollo. La maggior parte delle attività durante questo periodo sono cerimoniali altamente simbolici.
Un protocollo da seguire
Il capo di gabinetto del papa, detto anche Camerlengo, è la prima persona a essere informata della sua morte. È responsabile di tutte le disposizioni, inclusa la certificazione della morte del papa, l’organizzazione della deposizione della salma, l’organizzazione del funerale e la preparazione dell’elezione di un successore. Per prima cosa il camerlengo verifica cerimonialmente la morte e lo fa annunciando a voce alta il nome del pontefice battendo per tre volte con un martelletto la fronte del papa.

All’ufficializzazione della morte, avviene la rimozione e la frantumazione dell’Anello del Pescatore, una delle insegne del papa che riceve durante la messa solenne di inizio pontificato e che indossa sempre all’anulare della mano destra. Soltanto a quel punto il camerlengo può comunicare l’avvenuto decesso al cardinal vicario di Roma che, dopo aver eseguito l’estrema unzione, con una speciale notifica, procede alla diffusione della notizia. I classici lenti rintocchi funebri delle campane della Basilica di San Pietro annunciano al mondo intero la morte del Pontefice.
L’interregno e i funerali
All’annuncio ufficiale del decesso, inizia una fase di interregno, un periodo di sede vacante, chiamato in latino significa “il tempo del trono vuoto” che durerà fino all’elezione del successore. Il protocollo prevede tutto un cerimoniale di preparazione ai solenni funerali. Il corpo del Papa viene spostato all’interno della Cappella Sistina accompagnato da una lunga processione di Cardinali. Il corpo viene imbalsamato e vestito con abiti particolari di seta bianca, con un pallio (il paramento liturgico usato nella Chiesa cattolica) intessuto per l’occasione, e con la casula particolare di colore rosso che di solito si usa per la messa, infine una mitria bianca viene posata sul capo. Il giorno successivo il feretro viene esposto all’interno della Basilica di San Pietro per l’estremo saluto da parte di tutti i fedeli.

I solenni funerali si svolgono come sempre in Piazza San Pietro, presso l’altare pontificio del Bernini, situato sotto la cupola della basilica. L’elezione del nuovo Papa avviene 15 giorni dopo la morte del Papa, ma può essere prorogato per un massimo di 20 giorni per consentire ad altri cardinali di arrivare nella Città del Vaticano. Il conclave si tiene nella Cappella Sistina secondo rigide regole impossibili da manipolare. I 10 conclavi convocati nel corso del XX e XXI secolo sono durati in media 4 giorni e per diventare Papa il candidato ha bisogno di una maggioranza di due terzi.