Morte Simonetta Cesaroni: respinta l’archiviazione sul delitto di via Poma | Cosa c’entrano i servizi segreti

Per l’omicidio di Simonetta Cesaroni non ci sarà l’archiviazione, per ora. Al centro delle indagini i servizi segreti: quali sono le novità

La gip di Roma Giulia Arcieri ha respinto l’archiviazione per il caso dell’omicidio di Simonetta Cesaroni, uccisa il 7 agosto 1990 presso gli uffici dell’Associazione Alberghi della gioventù in via Poma a Roma, dove lavorava come segretaria. Obiettivo dei pm ora è quello di indagare sull’intervento di “poteri forti” nelle vecchie indagini svolte fino ad oggi, considerate inquinate dalla pm: qual è il punto della situazione.

Novità nel caso di Simonetta Cesaroni
Novità nel caso di Simonetta Cesaroni: respinta l’archiviazione (cityrumors.it / ansafoto)

Secondo la magistrata, nel corso dei precedenti processi svolti sul caso del delitto di Via Poma sarebbero stati non pochi i tentativi di protezione dell’omicida di Simonetta Cesaroni e dell’ufficio presso cui lavorava, nel quale sembra che ci fossero dei documenti riservati ai servizi segreti. Il caso quindi non è stato archiviato: su cosa si lavora.

I nuovi punti su cui concentrarsi

Secondo la gip di Roma Giulia Arcieri, oggi i pm devono concentrarsi soprattutto sul ruolo che gli 007 hanno avuto nel corso delle precedenti indagini sul caso del delitto di via Poma: a tal proposto, verranno ascoltati di nuovo vecchi protagonisti del caso ma anche persone mai sentite prima d’ora. Tra di loro spunta il nome di Carmine Belfiore, ex questore di Roma e compare anche quello dell’ex 007 e genero dell’allora capo della polizia Sergio Costa. Da rivedere e analizzare nuovamente anche la figura di Francesco Caracciolo di Sarno, l’ormai defunto presidente degli Ostelli della Gioventù che abitava poco distante dagli uffici di via Poma e che, al tempo dei fatti, nonostante evidenti incongruenze nel suo alibi non fu indagato.

Novità nel caso di Simonetta Cesaroni
Novità nel caso di Simonetta Cesaroni: respinta l’archiviazione (cityrumors.it / ansafoto)

La gip Arcieri, a tal proposito, sottolinea che sia verosimile che le indagini siano state inquinate fin dal primo momento, così che si proteggessero gli interessi dei servizi segreti o persone legate a doppio filo con gli 007. Alla notizia del respingimento dell’archiviazione, la famiglia di Simonetta Cesaroni ha espresso soddisfazione: rappresentata dalla legale Federica Mondani, proseguirà la sua battaglia alla ricerca della verità.

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