Una morte improvvisa scuote il mondo delle quattro ruote: un pilota di soli quindici anni è rimasto vittima di un incidente stradale. Polemiche sull’età
Una strage terribile sconvolge il mondo delle quattro ruote. Nel corso di una gara automobilistica, sono morti due piloti, rimasti coinvolti in un drammatico incidente. La loro vettura è stata protagonista di una clamorosa uscita di pista, finendo nell’acqua. Nonostante i soccorsi, per gli sfortunati protagonisti di questa vicenda, non c’è stato nulla da fare. Il circuito automobilistico è in lutto.
A sconvolgere piloti, dirigenti e tecnici, non è solo la notizia della duplice morte dei due atleti. A far aumentare lo sconforto è l’età di uno di loro: a perdere la vita è stato infatti un pilota di soli 15 anni. Era lui alla guida della Motorsport New Zealand, una delle vetture che stavano partecipando ieri al rallysprint a Paparoa, nel nord della Nuova Zelanda. La vittima si chiamava Brooklyn Horan: con lui è rimasto ucciso anche il copilota Tyson Jemmett, di 35 anni. La loro autovettura è uscita di strada ed ha terminato la sua corsa in un fiume, ingrossato dalle piogge cadute copiose nel corso degli ultimi giorni.
Secondo il racconto dei testimoni e degli investigatori di polizia che sono accorsi sul luogo della tragedia, l’auto sarebbe scivolata da una strada sterrata in un fiume ingrossato dalla pioggia. Sebbene i neozelandesi non possano ottenere la patente di guida prima dei 16 anni, i piloti più giovani possono partecipare a eventi motoristici su strade chiuse a determinate condizioni. La MotorSport New Zealand, squadra per la quale Horan gareggiava, ha dichiarato di “offrire licenze di gara junior per i concorrenti di età compresa tra i 12 e i 15 anni. Ci sono requisiti più severi che questi piloti junior devono soddisfare per ottenere la licenza di gara, oltre a restrizioni sui tipi di eventi e di veicoli con cui sono autorizzati a gareggiare”.
Una consuetudine che ha però portato a numerose proteste e all’apertura di un’inchiesta. Tante le dichiarazioni di politici e di funzionari statali che stanno chiedendo la revisione del regolamento: “E’ assurdo che un ragazzino possa guidare un bolide di questo tipo”, si legge sui social. Deve intervenire il governo. “Quanti altri ragazzi dobbiamo piangere?”, si chiedono diversi utenti.
MotorSport New Zealand ha lanciato in passato numerosi piloti che hanno lasciato il segno nel circuito rally e che hanno esordito prima di compiere sedici anni. Tra questi Scott Dixon, Liam Lawson e il pilota di rally Haydon Patton. MotorSport New Zealand ha confermato che collaborerà con tutte le agenzie investigative e intraprenderà le proprie indagini approfondite. Oltre al rally sprint, Brooklyn è stato anche un concorrente nel campionato Toyota 86 ed era considerato una stella nascente dell’automobilismo. Secondo il responsabile del motorsport neozelandese di Toyota Gazoo Racing, Nicolas Caillol, l’adolescente era un “talento promettente che stava migliorando sempre di più, round dopo round, con un paio di recenti piazzamenti tra i primi cinque”.
La morte del pilota di soli quindici anni ha acceso le polemiche relative alla guida permessa a ragazzi così giovani. Secondo le regole sul sito web di MotorSport New Zealand, il programma di piloti junior “consente alle persone di età compresa tra i 12 e i 16 anni la possibilità di ottenere una licenza da competizione con pochi passaggi in più”. Caillol ha confermato che non è raro che i giovani piloti partecipino a questo tipo di competizione. “Abbiamo piloti di 13 o 14 anni. Per correre sui circuiti della Nuova Zelanda devi avere 12 anni. Capisco che nei rally bisogna essere un po’ più grandi”. E non era raro che i conducenti senza patente di guida avessero una licenza da competizione. “L’esempio migliore è Max Verstappen, campione di Formula 1: guidava in Formula 1 prima di prendere la patente”, ha detto. “Quando è entrato in Formula 1 aveva solo 17 anni. E Brooklyn, per il modo di guidare e per la grinta che metteva in pista lo ricordava molto”.
Horan era un giovane molto promettente, che ha gareggiato in più discipline. Si era messo in evidenza nel campionato Toyota 86, ed in questa stagione aveva portato a casa numerose vittorie. Figlio d’arte (il padre Raana è un pilota automobilistico che gareggia principalmente nella guida di rally), ha iniziato giovanissimo la sua carriera, mettendosi in evidenza tra i suoi coetani. Il giovane Horan ha gareggiato in eventi di rally con la squadra a conduzione familiare Big Black Motorsport e ha collaborato con Mackenzie Motorsport per la serie Toyota 86. “Se n’è andato troppo presto”, ha scritto Mackenzie Motorsport. “Brooklyn era un ragazzo fantastico e un vero talento. Ci mancherà molto all’interno della squadra, lascerà un enorme vuoto con il suo grande sorriso e il suo stile di guida sgargiante. I nostri pensieri sono con tutti in questo momento difficile”. La sua morte ha sconvolto tifosi e addetti ai lavori. Il campione neozelandese Hayden Paddon ha detto di essere rimasto “senza parole” dopo aver appreso la notizia. “In primo luogo i miei pensieri e desideri più profondi vanno a Raana, Lynnaire, Lucy e a tutte le famiglie coinvolte in questo tragico momento. L’intera comunità del motorsport è con te!”, ha scritto.
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