“Riesumate il corpo di Stefania Pettini uccisa nel 1974”: a parlare è Tiziana Bonini, cugina di una delle vittime del Mostro di Firenze.
Tutto ruota attorno al ritrovamento, pochi giorni fa, di un dna sconosciuto. Dna che potrebbe rappresentare la “firma” del Mostro che ha insanguinato le colline attorno al capoluogo toscano dal 1968 al 1985. La scoperta è stata fatta da Lorenzo Iovino, ematologo che lavora negli Usa. L’esperto ha svolto delle analisi su uno dei proiettili del duplice omicidio di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, le ultime vittime del Mostro di Firenze. La ricerca di Iovino è stata condotta per conto dell’avvocato Vieri Adriani, il legale assiste i familiari delle vittime francesi.
La riesumazione del corpo di Stefania Pettini (uccisa il 14 settembre 1974) sarebbe particolarmente importante. La giovane, infatti, avrebbe lottato con l’assassino e dei campioni biologici, da comparare con il dna ritrovato, potrebbero essere rimasti per esempio sotto le unghie. “Se mi chiedono l’autorizzazione per riesumare il corpo di Stefania perché c’è una, una sola possibilità di scoprire la verità, io dirò sì. – ha detto Bonini – Non ci ho dormito la notte da quando ho saputo del dna. Se adesso ci fosse la minima possibilità di trovare l’assassino non posso negarla“.
Pettini è stata uccisa dal Mostro di Firenze col fidanzato Pasquale Gentilcore a Borgo San Lorenzo. ”Sono passati 50 anni, voglio fare il possibile per trovare l’assassino, lo dice la mia coscienza – ha aggiunto la cugina – Ho sempre detto che non voglio morire senza sapere chi l’ha uccisa”. Sul caso è intervenuto nelle scorse ore anche il vicepresidente del gruppo di FdI alla Camera, Alfredo Antoniozzi. Il deputato ha presentato un’interrogazione al Ministro della Giustizia Carlo Nordio. L’obiettivo è fare in modo che la Procura della Repubblica di Firenze riesumi i corpi.
“Non voglio fare dietrologie, né difendere nessuno – ha detto Antoniozzi – né posso dire ovviamente qualcosa in materia se non quello che disse il mio grande concittadino, Francesco Bruno, criminologo di fama mondiale. Bruno si disse convinto che il Mostro fosse ancora vivo. Dinanzi a una possibile notitia criminis la Procura di Firenze deve agire. Peraltro avendo anche l’autorizzazione dei familiari di questi due poveri ragazzi, uccisi brutalmente“.
Il dna è stato scoperto su un proiettile denominato “V3″ rinvenuto nel giugno 2015 conficcato nel cuscino della tenda canadese in cui si trovavano appartati Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili. Agli inizi del 2000 le Procure di Firenze e di Perugia hanno riaperto le indagini su esecutori materiali e mandanti. Focalizzandosi anche su possibili moventi di natura esoterica.
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