Il caso del Mostro di Firenze potrebbe riaprirsi. Nelle ultime ore c’è stata una svolta nelle indagini e non possiamo escludere nuovi scenari.
Sono ormai passati diversi anni dalla morte di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, le ultime vittime del killer seriale non identificato, e la speranza di risalire al nome del responsabile di questi omicidi era davvero flebile. Almeno fino ad oggi. Nelle ultime ore una novità che potrebbe cambiare definitivamente il destino di questa vicenda e magari risalire definitivamente all’identikit del Mostro di Firenze.
Il serial killer non identificato è il responsabile di sette duplici omicidi avvenuti tra il 1974 e il 1985 nei pressi di Firenze. Negli anni diverse persone sono state indagate e anche condannate, ma le decisioni dei giudici alla fine sono state messe in dubbio o annullate perché non c’erano prove reali della colpevolezza. Ma ora sembra essere davanti ad una svolta. Le ultime novità potrebbero aprire una nuova pista. Da parte degli inquirenti si preferisce mantenere il massimo riserbo anche perché non si hanno certezze.
In questi anni il giallo del Mostro di Firenze è sempre stato al centro del dibattito e presto potrebbe ritornare. Secondo quanto riferito da La Repubblica, su uno dei proiettili utilizzati per uccidere Mauriot e Kraveichvili è stato trovato un Dna sconosciuto. Una novità sicuramente molto importante e che potrebbe aprire a nuovi scenari fino a questo momento mai realmente ipotizzati.
Al momento da parte della Procura di Firenze non c’è stata nessuna apertura di una nuova indagine. Ma sicuramente questa novità ben presto potrebbe arrivare sul tavolo dei giudici e non possiamo escludere che possa effettuare degli approfondimenti per capire se questo Dna consentirà di risalire all’identità della persona responsabile di sette duplici omicidi tra gli anni ’70 e ’80.
Il caso sul Mostro di Firenze si potrebbe riaprire ufficialmente nelle prossime settimane. L’avvocato Andriani, che assiste i familiari delle vittime transalpine, ha chiesto di effettuare “tutte le comparazioni del caso con il profilo delle persone che sono state indagate nel tempo“.
Il legale ha anche annunciato l’intenzione di di riesumare il corpo di Stefania Pettini. La donna, come precisato dal medico legale, dovrebbe aver lottato con il proprio assassino e, quindi, per Andriani non è da escludere che si possa trovare delle tracce di Dna sotto le unghie della vittima.
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