Si sente male durante una gita in barca e le sue condizioni precipitano, fino alla morte. Cos’è successo a Mattia Cossettini, di 9 anni
Doveva essere una bella vacanza in famiglia, quelle che spezzano il lungo e freddo inverno e che concedono una pausa di calore a corpo e mente. Per Mattia Cossettini di 9 anni e per i suoi genitori, però, quella a Marsa Alam si è trasformata in un incubo ad occhi aperti: svenuto durante una gita in barca, il bambino si è ripreso solo per qualche minuto per poi peggiorare inesorabilmente fino alla morte. Ora si cerca di ricostruire l’esatta sequenza degli eventi, minuto per minuto.
Rientrato urgentemente nel resort dopo lo svenimento accorso durante la gita in barca, Mattia Cossettini si è ripreso per qualche minuto ma, subito dopo, ha iniziato ad avvertire un forte mal di testa. Il medico del villaggio turistico scelto dai suoi genitori per la vacanza ha quindi pensato ad un colpo di calore ed ha somministrato al piccolo flebo e farmaci ma, rientrato in stanza, secondo il papà del bambino Mattia era già in uno “stato comatoso”. Niente da fare per lui, spirato a soli 9 anni: la ricostruzione degli eventi.
Le condizioni di Mattia Cossettini sono apparse subito molto serie e, se già al rientro in camera il bambino è caduto in uno “stato comatoso” come ha rivelato il padre al Corriere della Sera, di notte la situazione è precipitata e all’alba del giorno successivo i medici non hanno potuto fare altro che constatare la morte del piccolo. Al momento, è stata aperta un’indagine per capire cosa sia esattamente successo dal malore in poi: non sono ancora chiare, infatti, le cause del malessere e del conseguente repentino aggravarsi delle condizioni del bambino.
I genitori di Mattia Cossettini, che sarebbero dovuti rientrare in Italia il 9 gennaio dopo la vacanza di una settimana, si sono affidati ad un legale. Neanche loro, al momento, sanno cosa sia effettivamente accaduto a loro figlio.
Nato e residente a Laipacco di Treicesimo, in provincia di Udine, Mattia Cossettini aveva compiuto 9 anni il 23 dicembre scorso e, con i suoi genitori, il 2 gennaio era partito per Marsa Alam, dove avrebbe dovuto trascorrere una settimana di mare, sole e relax con i suoi genitori. Mamma e papà, travolti dal dolore, oggi lo descrivono come un bambino che ha sempre vantato una salute di ferro: “Era un bambino pieno di vita, recentemente l’avevano candidato al consiglio comunale dei ragazzi” ha detto il padre. Le ultime ipotesi di chi indaga parlano di emorragia cerebrale, anche se si deve attendere la fine dell’investigazione per dare una causa certa a questa morte così prematura ed ingiusta.
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