Da troppo tempo, in alcuni quartieri della Città Eterna, non arriva l’acqua con la giusta pressione ai rubinetti, non riuscendo così, neanche ad accendere le caldaie dei termosifoni
Probabilmente a causa di tubature vecchie e della mancanza di pressione, molte famiglie di alcuni Municipio di Roma, dai quartieri Appio Tuscolano, a Torre Spaccata, da alcune zone della Casilina, fino ad alcune vie del Centro Storico, stanno vivendo. da mesi oramai, una vera e propria emergenza idrica, soprattutto nelle ore serali che impedisce persino la produzione di acqua calda alle caldaie e ovviamente alche l’accensione dei riscaldamenti.
Da sempre i gestori del servizio idrico sono impegnati sul fronte della tutela della risorsa, dell’ottimizzazione delle reti e della riduzione delle perdite, soprattutto in ottemperanza di alcune direttive emanate dalla Comunità europea proprio in merito alla dispersione e allo spreco di un bene così prezioso come l’acqua.
Mancano oramai pochi giorni ad un grande evento come il Giubileo della felicità che si inaugurerà la notte di Natale con l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro da parte di Papa Francesco. Una manifestazione che porterà la Città Eterna ancora più al centro del mondo cristiano, ma che purtroppo, nonostante gli sforzi fatti dalla Giunta comunale per rifare il trucco ad una città millenaria come Roma, non riesce riesce neanche a fornire a tutti i cittadini romani la possibilità di avere l’acqua corrente nelle proprie case!
Sembra tutto assurdo invece è esattamente questa l’incredibile situazione che stanno vivendo migliaia di romani residenti in alcuni municipi della Capitale. In particolare infatti è da maggio scorso che molte famiglie dei municipi I, V e VII sono costrette a vivono senz’acqua o con pressione insufficiente per alcune ore della giornata. Il disagio è stato grande già durante la scorsa estate per il gran caldo, ma lo è ancora di più ora che è arrivato l’inverno con le sue temperature decisamente più basse perché, se la pressione dell’acqua è scarsa, non è possibile attivare né la caldaia né i termosifoni.
Il problema è noto da tempo e riguarda alcune zone del centro storico, alcuni quartieri del quadrante orientale della Capitale come Torre Spaccata e il Casilino e alcuni a sud di Roma come Appio Tuscolano, Don Bosco e Giardinetti. La motivazione ufficiale, spiegata anche dai tecnici dell’Acea, l’azienda idrica che gestisce la distribuzione dell’acqua nella Capitale, è legato alla mancanza di pressione e secondo l’azienda municipalizzata ciò è dovuto alle tubature troppo vecchie, un problema quindi che riguarda i condomini che dovrebbero sistemare le cose in proprio.
Una situazione difficile da accettare per molte famiglie con bambini e persone anziane, costrette a vivere in situazioni davvero difficili. La scarsa pressione infatti impedisce all’acqua di sgorgare dai rubinetti tanto che risulta difficile lavarsi il viso e le mani figuriamoci farsi anche una semplice doccia. Ci sono famiglie che sono costrette a riempire nelle fontanelle in strada taniche di acqua da tenere poi in casa ed utilizzarle anche per cuocere la pasta per pranzo. Ma è in questo periodo che la situazione sta sfiorando l’emergenza perchè la mancanza della giusta portata di acqua, impedisce ai termosifoni di accendersi lasciando così’ al gelo intere famiglie e molte persone anziane che rischiano ogni giorno di ammalarsi anche seriamente. A nulla sono valse lettere di proteste, telefonate ai numeri verdi per le emergenze per cercare di smuovere la situazione da parte delle famiglie investite dal problema, per loro sembra di essere tronati indietro di secoli, e pensare che gli antichi Romani si sono distinti tra le tante cose, proprio per l’incredibile maestria ingegneristica dei propri acquedotti.
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