Naufragio di Palermo, il comandante indagato non risponde ai pm: ecco le accuse. Attesa per le autopsie

Si è avvalso della facoltà di non rispondere il 51enne James Cutfield, indagato nell’ambito dell’inchiesta sul naufragio di Palermo.

L’interrogatorio per il comandante del superyacht Bayesian è cominciato alle ore 15 in una sala dell’hotel Domina Zagarella di Santa Flavia, lo stesso albergo che dal giorno del naufragio, lunedì 19 agosto, ospita i superstiti. Cutfield era accompagnato dagli avvocati Giovanni Rizzuti del foro di Palermo e Aldo Mordiglia del foro di Genova. Il comandante neozelandese è accusato di naufragio colposo e omicidio plurimo colposo.

Naufragio di Palermo, il comandante indagato non risponde ai pm: ecco le accuse. Attesa per le autopsie
Naufragio di Palermo, il comandante indagato non risponde ai pm (ANSA FOTO) – cityrumors.it

La Procura della Repubblica di Termini Imerese, intanto, non ha ancora conferito l’incarico per eseguire le autopsie sui corpi delle 7 vittime del naufragio. Nell’affondamento dell’imbarcazione di lusso sono morti il presidente di Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer, sua moglie Judith, il legale di Lynch, Chris Morvillo e la moglie Nada, designer di gioielli, il magnate inglese Mike Lynch e la figlia 18enne Hannah Lynch. Oltre al cuoco di bordo, Recaldo Thomas, ritrovato il primo giorno.

Il comandante – ha detto l’avvocato Giovanni Rizzuti – si è avvalso della facoltà di non rispondere per due fondamentali ragioni. Uno che è molto provato. La seconda ragione che noi siamo stati nominati ieri e per articolare una linea difensiva compiuta e completa e corretta abbiamo bisogno di acquisire una serie di dati che al momento non possediamo. Al momento non sappiamo se ci sono altri indagati“.

I pm stanno concentrando le proprie attenzioni sia sul comandante sia sul suo vice, Tijs Koopman. Questo’ultimo al momento è stato sentito solo come persona informata sui fatti. Entrambi, però, sono stati invitati a rimanere in Italia per mettersi a disposizione degli inquirenti. Le indagini, in particolare, si stanno focalizzando sulla possibile apertura dei portelloni, che avrebbero consentito a diverse tonnellate d’acqua di entrare nell’imbarcazione. Da chiarire anche il lancio tardivo del razzo di segnalazione e la decisione di lasciare il Bayesian in rada nonostante il meteo avverso.

Altro nodo da sciogliere riguarda i tempi di recupero del relitto, che non si preannunciano brevi. La preoccupazione maggiore deriva dal serbatoio, che pur essendo rimasto intatto dopo il naufragio contiene circa 18mila litri di carburante. Un’eventuale fuoriuscita rappresenterebbe un disastro per il mare di Porticello. Anche per occuparsi di questo sono giunti in Sicilia i legali delle compagnie assicuratrici che si occuperanno dell’affondamento. Presso l’hotel di Santa Flavia si trovano ancora i componenti dell’equipaggio del Bayesian.

Il “downburst” che avrebbe investito il Bayesian

La tempesta che ha investito lo scafo, intanto, è stata analizzata anche dal Cnr che ha riscontrato similitudini con un fenomeno meteorologico avvenuto nel 2008 nell’alto Adriatico. In quel caso si è verificato un cosiddetto “downburst”, ovvero il devastante impatto sulla superficie terrestre di una colonna d’aria discendente che esce dal fronte in avanzamento del temporale per poi raggiungere il suolo irraggiandosi potenzialmente ad alta velocità.

I pm stanno concentrando le proprie attenzioni sia sul comandante sia sul suo vice, Tijs Koopman
I pm stanno concentrando le proprie attenzioni su comandante e vice (ANSA FOTO) – cityrumors.it

Lo studio del Cnr, pubblicato nel 2012 sulla rivista Natural Hazards and Earth System Sciences, dimostra che a seguito di un temporale nell’alto Adriatico il vento è passato in pochi minuti da una velocità di 3 metri al secondo a una velocità di 30 metri al secondo (pari a 108 chilometri orari), con le raffiche che per 15 minuti sono andate ben oltre il massimo rilevabile dallo strumento (40 metri al secondo, ovvero 144 chilometri orari).

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