I sommozzatori hanno individuato e recuperato dal superyacht del naufragio di Palermo i corpi di quattro dispersi.
Stando alle prime informazioni i corpi si trovavano all’interno delle cabine del veliero britannico Bayesian, affondato dopo una tempesta nelle prime ore del mattino di lunedì scorso al largo di Porticello, nel Comune di Santa Flavia, non lontano da Palermo. Due corpi sono già sul molo, in un capannone, in attesa di essere identificati. All’appello mancano ancora due dispersi. Le prime due vittime recuperate sono già state caricate su un’ambulanza e trasferite verosimilmente nella camera mortuaria di un ospedale.
Qui saranno effettuate le procedure di riconoscimento delle salme da parte dei familiari e l’autopsia legata all’inchiesta giudiziaria in corso condotta dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese. I quattro dispersi recuperati sarebbero quelli di Jonathan Bloomer, il presidente della Morgan Stanley International, della moglie Anne Elizabeth, del legale Chris Morvillo e della moglie Nada. Alle ricerche dei dispersi stanno partecipando anche i sommozzatori dei vigili del fuoco che nel 2012 parteciparono alle operazioni sulla nave Costa Concordia. Al largo di Porticello ci sono risorse navali, aeree e subacquee, coordinate dalla guardia costiera di Palermo.
Il veliero, lungo 56 metri con un albero maestro di 75, trasportava 22 persone, 10 membri dell’equipaggio e 12 ospiti. 15 persone sono state salvate. Nei giorni scorsi era stato recuperato privo di vita il corpo del cuoco di bordo, lo chef canadese-antiguano Recaldo Thomas. I dispersi sono il presidente della Morgan Stanley International Jonathan Bloomer e la moglie; l’imprenditore britannico del settore Tlc Mike Lynch e la figlia diciottenne Hannah; l’avvocato Chris Morvillo e Nada Morvillo.
I sub stanno inoltre operando con l’ausilio di un ulteriore veicolo subacqueo a controllo remoto (Rov – Remotely Operated Vehicle). Il robot è capace di operare sul fondale marino ad una quota fino a 300 metri e un’autonomia tra le 6 e le 7 ore. Il dispositivo punta anche a fornire elementi utili e puntuali per ricostruire la dinamica dell’incidente. I magistrati hanno già interrogato i superstiti del superyacht Bayesian, compreso il comandante del veliero, il neozelandese James Catfield, di 51 anni.
A condurre gli interrogatori il procuratore Ambrogio Cartosio insieme al sostituto Raffaele Cammarano. Gli inquirenti hanno ascoltato il comandante per circa due ore. Catfield è un navigatore esperto, che ha lavorato per tutta la vita a bordo di grandi imbarcazioni e che conosce bene il Mediterraneo. I magistrati stanno ricostruendo quanto avvenuto sia prima sia durante la tempesta. Il Bayesian, infatti, è affondato in pochissimi minuti mentre altre imbarcazioni non hanno riportato danni.
Lo scafo non presenterebbe falle
Secondo quanto riferito dai sommozzatori, il relitto della yacht è adagiato sulla fiancata di dritta, a una profondità di circa 50 metri. Secondo una prima ispezione esterna, lo scafo non presenterebbe falle e l’albero maestro in alluminio, alto 75 metri, sarebbe integro. Ad attirare l’attenzione dei sub è stata anche la grande deriva mobile dell’imbarcazione, parzialmente sollevata perché il veliero si trovava in rada.
Il pescaggio in assetto di navigazione del cosiddetto corpo morto, che nel caso del Bayesian è di circa dieci metri, mira infatti ad assicurare stabilità all’imbarcazione. Il sollevamento della deriva potrebbe quindi avere in qualche modo favorito il repentino affondamento dello yacht, avvenuto secondo le riprese di alcune telecamere del litorale, nel giro di un minuto.