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Cronaca

Naufragio di Palermo, riprese le ricerche dei dispersi: le ipotesi della Procura sull’affondamento del Bayesian

Sono riprese anche stamattina le ricerche dei dispersi a seguito del naufragio del veliero britannico Bayesian a Porticello, in Sicilia.

Le operazioni sono state precedute da un briefing a cui hanno partecipato vigili del fuoco, capitaneria di Porto e diversi tecnici e ingegneri. Nella serata di ieri i sommozzatori, giunti a Porticello anche dalla Sardegna e dal Lazio, sono entrati nello scafo del Bayesian da una vetrata. Gli speleosub hanno quindi raggiunto gli spazi comuni dell’imbarcazione ma non le cabine, dove potrebbero trovarsi i corpi delle persone disperse. Le ricerche proseguono anche con l’ausilio di motovedette ed elicotteri.

La Procura indaga sull’affondamento del Bayesian (ANSA FOTO) – cityrumors.it

Bisogna ricordare che il veliero, lungo 56 metri con un albero maestro di 75 e battente bandiera inglese, trasportava 22 persone, 10 membri dell’equipaggio e 12 ospiti. In 15 sono stati salvati, mentre è stato recuperato privo di vita il corpo del cuoco di bordo, lo chef canadese-antiguano Recaldo Thomas. All’appello mancano il presidente della Morgan Stanley International Jonathan Bloomer e la moglie; l’imprenditore britannico del settore Tlc Mike Lynch e la figlia diciottenne Hannah; l’avvocato Chris Morvillo e Nada Morvillo.

Il viaggio era stato voluto proprio dal magnate dell’informatica per festeggiare l’assoluzione nel processo per frode statunitense sulla vendita di Autonomy a Hewlett-Packard. “Sembra uno scenario da Costa Concordia ma in piccolo – ha raccontato l’ispettore Marco Tilotta – dove è complicato avanzare a causa di ostacoli e spazi molto ridotti”. I sub stanno scendendo due per volta e possono restare in profondità, a 50 metri circa, dove si trova lo scafo, per non più di 12 minuti. Poi devono risalire.

Intanto al lavoro per chiarire la dinamica dell’incidente ci sono gli uomini della Procura della Repubblica di Termini Imerese, guidati dal procuratore Ambrogio Cartosio. Agli atti dell’inchiesta un filmato registrato dalle telecamere di videosorveglianza di una villa. Nelle immagini si vede il Bayesian, battente bandiera britannica, illuminato per poi sparire in 60 secondi, inghiottito dal mare. Inizialmente si era pensato che la tempesta e la tromba d’aria che hanno investito l’imbarcazione avessero spezzato l’albero. Una versione smentita però dai sommozzatori che hanno trovato il superyacht adagiato a circa 50 metri di profondità, piegato di 90 gradi, inclinato sul lato di dritta, sul fianco destro, ma integro, con l’albero in alluminio di 75 metri ancora agganciato all’imbarcazione.

Gli inquirenti, che hanno deciso di sentire personalmente i superstiti, devono capire se si è trattato di un eccezionale evento atmosferico oppure se l’affondamento è stato causato da un errore umano. Secondo gli esperti è raro che una barca a vela di lusso di tali dimensioni si capovolga a causa di eventi meteorologici. Prova ne è che nelle vicinanze del Bayesian si trovava un veliero olandese, il cui equipaggio ha prestato i primi soccorsi, che non ha riportato danni.

Naufragio di Palermo, ipotesi allagamento

Un’altra ipotesi è che le forti raffiche di vento potrebbero aver spinto lo yacht ad inclinarsi di oltre 90 gradi. E che l’imbarcazione non si sia ripresa a causa del peso dell’enorme albero oppure perché era ancorata. Inoltre le porte interne probabilmente non erano chiuse e l’acqua potrebbe essersi riversata rapidamente nella barca dopo aver invaso il ponte. La chiusura delle porte, però, è una precauzione che solitamente viene presa in mare aperto e non in rada. Anche se durante una tempesta, a pochi metri dalla costa nel Mediterraneo.

Gli speleosub hanno raggiunto gli spazi comuni dell’imbarcazione (ANSA FOTO) – cityrumors.it

I sopravvissuti sono ospitati presso il resort Domina Zagarella di Santa Flavia. L’ambasciatore della Gran Bretagna in Italia, Edward Llewellyn, li ha incontrati. Ad assisterli anche gli psicologi inviati dall’Azienda sanitaria provinciale. In Sicilia sono arrivati anche quattro ispettori della Marine Accident Investigation Branch del Regno Unito per supportare le operazioni.

Francesco Ferrigno

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