La Procura della Repubblica di Termini Imerese ha iscritto nuovi nomi nel registro degli indagati per il naufragio di Palermo.
I magistrati stanno indagando per fare piena luce sulla tragedia avvenuta nelle prime ore del mattino di lunedì 19 agosto al largo di Porticello, nel Comune di Santa Flavia, non lontano da Palermo. Il superyacht Bayesian, battente bandiera inglese, è colato a picco e si trova tuttora a 50 metri di profondità: 15 i superstiti, mentre 7 persone hanno perso la vita. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e naufragio colposo. Il primo ad essere indagato è stato il comandante James Cutfield, neozelandese di 51 anni. Il capitano ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere ai pm durante l’interrogatorio.
Come già accennato, sotto indagine sono finite in queste ore altre persone. Si tratta dell’ufficiale di macchina, Tim Parker Eaton, e del marinaio Matthew Griffith. Il primo è un inglese di 56 anni, il secondo un francese di 22. Entrambi, così come il comandante, sono indagati per omicidio colposo plurimo e naufragio colposo. Secondo l’accusa Eaton, in particolare, non avrebbe attivato i sistemi di sicurezza durante la tempesta d’acqua. I sistemi avrebbero attivato la chiusura di tutti i portelloni della sala macchine del Bayesian, poi affondato.
Una “dimenticanza” che ha fatto allagare la sala macchine provocando un black out e poi l’intero veliero. Griffith invece non avrebbe dato un allarme tempestivo sull’arrivo della bufera. Cutfield, intanto, è in attesa del rilascio della copia del passaporto per andar via dall’Italia. Il 51enne non ha l’obbligo di restare a disposizione dell’autorità giudiziaria. Può lasciare la Sicilia per tornare in Spagna, dove vive con la moglie. Davanti ai pm ieri non avrebbe retto alla commozione scoppiando in lacrime.
Nella zona del naufragio sono poi tornati i mezzi della guardia costiera, coadiuvati da una speciale imbarcazione antinquinamento. Il mezzo, dotato di panne galleggiati è stato messo a disposizione dalla proprietà del veliero su richiesta della capitaneria di porto. L’imbarcazione è in grado di intervenire immediatamente in caso si rilevasse la presenza di idrocarburi. La nave si va ad aggiungere alle imbarcazioni e ai sub della guardia costiera che stanno coordinando le operazioni di monitoraggio ambientale in tutta l’area del naufragio.
I militari stanno prelevando dei campioni sulla colonna d’acqua in prossimità del relitto. In azione i nuclei subacquei di Napoli e Messina, con l’ausilio di un veicolo subacqueo a controllo remoto Remotely operated vehicle (Rov) e l’impiego di specifiche sonde parametriche per l’analisi ed il monitoraggio qualitativo delle acque, in collaborazione con il personale dell’Arpa Sicilia. Al momento non si registrano perdite dai serbatoi e non risultano tracce di inquinamento.
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