Alexei Navalny, aggredito il suo braccio destro Leonid Volkov: “Preso a martellate mentre si trovava in auto”. Gli ultimi aggiornamenti
A poche settimane dalla terribile notizia giunta dal carcere della Siberia dove è stato ritrovato morto il dissidente russo Alexey Navalny ne arriva un’altra a dir poco preoccupante. Quella che riguarda il suo stretto collaboratore politico e braccio destro Leonid Volkov. Secondo quanto riportato dalla portavoce del dissidente russo morto, Kira Yarmysh, pare che sia stato aggredito quando l’uomo si trovava all’interno della sua auto a pochi passi da casa sua in Lituania.
Gli aggressori avrebbero utilizzato prima del liquido e poi colpito con una serie di martellate. La portavoce ha comunicato che un soggetto (non identificato) ha rotto prima il finestrino della sua auto e successivamente gli ha spruzzato del liquido urticante negli occhi. Pochi secondi più tardi è stato colpito con un martello. Poche ore più tardi dall’aggressione è arrivato anche il commento da parte della vittima su Telegram che ha voluto rassicurare i suoi followrrs.
Un episodio che, però, non lo fermerà di certo visto che ha annunciato di voler continuare la propria battaglia. “Continueremo a lavorare e non ci arrenderemo” fa sapere uno degli uomini fidati di Navalny. Purtroppo l’aggressione gli è costata la rottura di un braccio. Per Volkov non ci sono stati dubbi: “Si è trattato di un saluto caratteristico da bandito da parte di uno degli scagnozzi di Putin“. Poche ore prima di essere aggredito aveva rilasciato una intervista al quotidiano indipendente russo “Meduza“.
Nel corso della stessa aveva annunciato la preoccupazione per la sua incolumità: “Il rischio principale ora è che verremo tutti uccisi. Il perché è una cosa abbastanza ovvia“. Una aggressione che si è verificata quasi un mese dopo dalla morte in carcere di Navalny. Una morte misteriosa visto che non sono stati chiariti i motivi della stessa. Chi è Volkov? In passato ha ricoperto il ruolo di responsabile degli uffici regionali e delle campagne elettorali del dissidente russo venuto a mancare.
Dopo alcune pressioni da parte delle autorità è stato costretto a lasciare la Russia. Nel 2023, insieme ai suoi collaboratori, aveva lanciato un progetto denominato “Navalny’s Campaigning Machine“. L’obiettivo della stessa era quello di riuscire a parlare con quanti più russi possibili e di metterli contro il loro presidente per le elezioni che partiranno oggi e termineranno domenica 17 marzo. In merito alla notizia di questa brutale aggressione è arrivato il commento solidale da parte del ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis sul suo canale di “X”.
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