Navalny, la clamorosa ipotesi: “Il suo corpo potrebbe non essere mai restituito”

Secondo la stampa russa, il Cremlino potrebbe non restituire mai più il corpo dell’ex oppositore. La moglie: “Stanno aspettando che ogni traccia del veleno sparisca”. La dura replica del Cremlino

La morte di Alexi Navalny, l’unico vero grande oppositore di Vladimir Putin, continua a creare polemiche e divisioni. La famiglia accusa in modo diretto Vladimir Putin ed il Cremlino ed attende di poter visionare il corpo. La stampa internazionale accusa Mosca di “non consegnare il cadavere di Navalny per non permettere di effettuare esami che farebbero capire la reale causa del decesso”. Gli investigatori russi hanno comunicato alla madre di Alexei Navalny che il suo corpo non sarà restituito alla famiglia per altri 14 giorni. Lo ha scritto su X l’ex portavoce dell’oppositore, Kira Yarmysh, secondo la quale la motivazione è che la salma deve essere sottoposta ad “esami chimici”.

Il corpo di Alexi Navalny, l’oppositore di Vladimir Putin, potrebbe non essere mai più restituito alla sua famiglia. La clamorsa possibilità – Cityrumors.it

Ma esiste anche un’altra ipotesi clamorosa, che è stata tirata in ballo dalla stampa russa: secondo il Moscow Times (un quotidiano popolare tra i cittadini stranieri residenti a Mosca) il cadavere di Alexi Navalny potrebbe non essere mai più consegnato alla sua famiglia. Il quotidiano cita fonti del governo, mettendo in risalto alcuni virgolettati: “Abbiamo alle porte le elezioni presidenziali (17 marzo). Non ne abbiamo bisogno perché sarà un problema per il capo”, avrebbe detto al giornale russo un funzionario. Secondo la stessa fonte, il Cremlino starebbe valutando anche l’opzione di “non rilasciare mai più” il corpo di Navalny, anche alla luce di ciò che è successo in passato. Ci sarebbero infatti “molti precedenti del genere nel corso degli anni”.

Un’ipotesi che troverebbe conferma da ciò che è successo negli ultimi giorni. Le autorità hanno infatti negato alla madre l’accesso all’obitorio, dove si ritiene sia conservato il corpo di Navalny dopo la sua morte, avvenuta la settimana scorsa in una prigione artica. La possibilità di non vedersi restituito il cadavere di Navalny ha portato la famiglia del dissidente russo a continuare la propria battaglia. Yulia Navalnaya, la vedova del leader dell’opposizione ha infatti confermato di voler portare avanti la sua lotta contro Putin e il Cremlino. Sui social ha pubblicato un video in cui accusa il presidente russo Vladimir Putin di aver ucciso il marito in prigione e ha sostenuto che il rifiuto dei funzionari di consegnare il corpo alla suocera fa parte di un insabbiamento. “Mentono meschinamente e nascondono il suo corpo attendendo quando svaniranno le tracce dell’ennesimo Novichok”

Yulia Navalnaya, la vedova di Alexi Navalny ha attaccato in modo diretto Putin e il Cremlino per l’uccisione del marito – Cityrumors.it

Le cause della morte di Navalny

Le autorità russe hanno dichiarato che la causa della morte di Navalny, avvenuta venerdì all’età di 47 anni, è ancora sconosciuta. I risultati dell’indagine indagine saranno oggetto di discussione e (semmai verranno ufficializzati), porteranno a ulteriori polemiche. La vedova di Navalny ha infatti dichiarto di essere scioccata all’idea che, a realizzare gli esami sul cadavere del marito, saranno gli stessi che, presumibilmente, lo hanno ucciso. Molti leader occidentali hanno già detto di ritenere Putin responsabile della morte. In Italia ieri si è realizzata una grande fiaccolata che, nella capitale, ha visto la presenza di tutto il Parlamento, senza distinzioni. La morte di Navalny ha privato l’opposizione russa del suo politico più noto e stimolante a meno di un mese dalle elezioni che, quasi sicuramente, daranno a Putin altri sei anni di potere. È stato un colpo devastante per molti russi, che avevano visto in Navalny una rara speranza di cambiamento politico nel contesto dell’implacabile repressione dell’opposizione da parte di Putin.

Le tempistiche delle prossime elezioni russe, si incastrano perfettamente con la morte di Navalny. I servizi segreti del  Cremlino stanno cercando di spegnere l’indignazione internazionale e il lutto all’interno del Paese, poiché una campagna pubblica potrebbe “rovinare” la rielezione di Vladimir Putin. Le autorità, secondo quanto confermato dal Moscow Times, stanno studiando due possibilità: consegnare il corpo solo dopo le elezioni del prossimo 17 marzo o non consegnarlo affatto alla famiglia. Navalny era in carcere dal gennaio 2021, quando era tornato a Mosca dopo essersi ripreso in Germania dopo un primo tentativo di avvelenamento.

La vedova di Navalny: “Aspettano che le tracce del veleno spariscano dal corpo”

Dal suo arresto ha ricevuto tre pene detentive, per una serie di accuse che ha sempre definito “immotivate e politiche”. Navalnaya ha dichiarato: “Stanno vigliaccamente e meschinamente nascondendo il suo corpo, rifiutandosi di darlo a sua madre e mentendo miseramente in attesa che la traccia di veleno scompaia“, suggerendo che suo marito potrebbe essere stato ucciso con un agente nervino di tipo Novichok. Ha esortato i russi a stringersi attorno a lei “per condividere non solo il lutto e il dolore infinito che ci ha avvolto e attanagliato, ma anche la mia rabbia”. Ha proseguito: “La cosa principale che possiamo fare per Alexei e per noi stessi è continuare a lottare. … Dobbiamo unirci tutti in un unico forte pugno e colpire quel folle regime”.

Alexi Navalny e la moglie Yulia Navalnaya – Cityrumors.it

Lunedì, Ivan Zhdanov, direttore della Fondazione anticorruzione di Navalny, ha dichiarato che il corpo dell’oppositore di Vladimir Putin non sarà consegnato alla madre per 14 giorni. La portavoce di Navalny, Kira Yarmysh, ha dichiarato che il Comitato Investigativo, la massima agenzia di investigazione criminale del Paese, ha informato Lyudmila Navalnaya che l’indagine ufficiale sulla morte è stata estesa. “Mentono, guadagnano tempo e non lo nascondono nemmeno”, ha scritto Yarmysh su X, la piattaforma precedentemente nota come Twitter. Poiché le autorità non hanno fornito ulteriori informazioni sulla morte dopo la breve dichiarazione iniziale, molti russi hanno ipotizzato cosa potesse essere successo a Navalny. Alcuni organi di informazione russi indipendenti hanno pubblicato rapporti che cercano di fare luce sulla sua morte.

La risposta del Cremlino: “Attacchi beceri ed inammissibili”

Alcuni hanno messo in dubbio la narrazione ufficiale, ma non è stato possibile verificare i loro resoconti. Lunedì a Bruxelles la vedova di Navalny ha incontrato i ministri degli Esteri dell’Unione europea e altri funzionari. Il capo della politica estera dell’UE, Josep Borrell, ha dichiarato che si stanno valutando nuove e più dure sanzioni alla Russia e che verrà effettuata un’indagine internazionale. Stesso concetto ribadito anche dal Presidente statunitense Joe Biden, che ha chiesto il congelamento dei beni e il divieto di viaggio per Putin. I principali leader esteri hanno attaccato in modo netto il Cremlino, scatenando la reazione dei politici russi. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha definito “becere” e “inammissibili” le accuse dei leader occidentali. “Queste affermazioni non possono danneggiare il capo del nostro Stato, ma certamente non lo sono per coloro che le fanno“, ha detto Peskov in una telefonata con i giornalisti.

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