Si presenta con il niqab a scuola, la maestra le fa scoprire il volto: polemiche sulla vicenda che ha visto come protagonista una bambina di 10 anni
Oramai da qualche giorno, in quel di Pordenone, non si sta parlando d’altro se non di una vicenda che ha scatenato delle vere e proprie polemiche. Protagonista (e vittima) una bambina di 10 anni che si era presentata a scuola con il niqab, ovvero il grande velo di colore scuro che le donne musulmane indossano. Secondo quanto riportato da alcune fonti e media locali pare che la ragazzina, immigrata di seconda generazione, si sia presentata all’istituto vestendosi in quel modo.
Troppo per la maestra che ha chiesto alla piccola di andare in bagno per togliersi il velo e, di conseguenza, di ritornare in classe con il volto scoperto. Tra l’altro cosa che è successivamente avvenuta. Come riportato in precedenza, però, questo episodio ha scatenato non poche polemiche. Tanto è vero che se ne è parlato anche al Senato. Come confermato anche dal “Messaggero Veneto” pare che nell’istituto verranno effettuati degli accertamenti su questa vicenda.
Pordenone, bambina con il niqab: polemiche (anche al Senato)
Di questa vicenda sono stati informati tutti i dirigenti scolastici degli istituti della città. Gli stessi che, da un bel po’ di anni, lavorano per l’integrazione dei bambini e per il rispetto dei diritti dell’infanzia. Una vicenda che non è stata affatto digerita dalla comunità islamica della città pordenonese che ha rivelato di essere molto preoccupata e scettica per quanto avvenuto. Una questione che è diventata anche di natura politica.
Tanto è vero che anche l’esponente della Lega, Marco Dreosto (senatore e segretario del partito in Fvg) ha specificato che si tratta di un episodio inaccettabile. Precisando che non si può assolutamente obbligare una bambina di 10 anni ad andare a scuola con il volto coperto e di vietarle di avere diritti per la sua età. “Una cosa è la libertà religiosa, un’altra invece è il fondamentalismo religioso imposto su bambine innocenti” ha scritto in un comunicato.
In conclusione il politico ha invitato il nostro Paese a prendere dei seri provvedimenti per il divieto del niqab nelle scuole e nei luoghi pubblici. Il tutto giustificato per salvaguardare il rispetto dei diritti delle donne e della sicurezza pubblica. Altri Paesi hanno già deciso per il divieto come: Francia, Belgio, Egitto, Danimarca e Quebec (Canada).