La legge sull’oblio oncologico è ora realtà, chi è stato malato non deve necessariamente comunicarlo, è la svolta per molti.
Avere una grave malattia può essere certamente difficile, soprattutto perché ancora adesso, nonostante i progressi fatti dalla medicina, la parola tumore continua a fare paura. Certamente la diagnosi precoce aumenta le possibilità di guarigione, per questo diventa determinante non lasciarsi vincere dalla paura e sottoporsi a controlli frequenti, così da individuare la malattia il prima possibile.
Chi vive questa situazione non può che essere colpito anche sul piano psicologico, si può infatti avere timore di ammettere apertamente quello che si prova, oltre addirittura a vergognarsi perché si può cambiare a livello estetico, come accade a chi si sottopone alla chemioterapia, che può perdere i capelli. Non si tratta però dell’unico problema che ci si trova ad affrontare, proprio per questo sono stati in tanti a battersi per l’approvazione di una legge per l’oblio oncologico.
Sapere di essere guarito da una grave malattia non può che essere un sollievo, nonostante sia necessario sottoporsi ancora a controlli periodici per avere la garanzia che non possano esserci recidive. Questo però non è l’unico problema a cui può andare incontro chi è stato malato, come hanno avuto modo di sottolineare in tanti, compresi alcuni personaggi famosi che hanno scelto di farsi portavoce di diverse situazioni di disagio che si sono trovati a vivere.
Tra queste possiamo citare l’ex concorrente del “Grande Fratello” Carolina Marconi, che ha da poco superato un tumore al seno, ma che ha messo in evidenza quanto possa essere difficile riuscire ad adottare un bambino, come lei vorrebbe, a causa della burocrazia prevista in questi casi. Anche solo ottenere un prestito di poche migliaia di euro in banca può essere un problema, si teme che l’intestatario non sia in grado di sostenerlo se dovesse avere problemi di salute nuovamente.
Fino ad ora, però, non si poteva prescindere dalla necessità di comunicare apertamente quanto accaduto a livello clinico, mentre ora sarà possibile ridurre l’entità della situazione grazie all’approvazione della legge sull’oblio oncologico, arrivata a fine 2023.
In alcuni casi può bastare addirittura solo un anno da quando si è stati dichiarati guariti e non essere più obbligati a dichiarare di essere stati pazienti oncologici. In questa categoria rientrano, come indicato in Gazzetta Ufficiale, il cancro della mammella in stadio I-II, quello del colon retto in stadio I e il carcinoma carcinoma del testicolo in stadio I. Si riducono inoltre i tempi (la regola generale è di cinque anni per i pazienti pediatrici e di dieci anni per i pazienti adulti) anche per chi ha avuto il tumore del collo dell’utero (5 anni), mentre per il melanoma è di 6 anni per le persone di età superiore a 21 anni, per il cancro del colon-retto di stadio II-III è di 7 anni.
In base a questa tempistica, da calcolare dalla fine del trattamento, chi ha sconfitto un tumore non sarà quindi più temuto a dare informazioni sulla malattia per accedere a servizi bancari, finanziari e assicurativi, a procedure concorsuali, al lavoro e alla formazione professionale. A vigilare affinché tutto avvenga in modo corretto, compresa la protezione dei dati personali, sarà il Garante.
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