Il protagonista è un 83enne e le telecamere lo hanno inchiodato in tutte le violazioni: il giudice ha espresso la sua decisione
Si è risolta la vicenda dei mancati pagamenti del Telepass che aveva tenuto banco nei giorni scorsi. L’uomo era stato accusato di non aver pagato circa 4mila euro di pedaggi autostradali in due anni, ma ora non dovrà più preoccuparsene. È infatti stato assolto per mancanza di prove dal reato di insolvenza fraudolenza. La vicenda era venuta a galla nella primavera scorsa quando la Procura di Roma, ricevuta la denuncia di Autostrade Italiane, aveva notificato gli atti di chiusura dell’indagine all’83enne.
Inizia tutto da qui: il signore anziano non aveva intenzione di rimanere sempre tutto il giorno nella sua casa di riposo in cui si trova a Fiuggi. Amava viaggiare in auto, da sempre, e la passione non era per nulla calata. Il fatto poi che Fiuggi si trovasse a due passi dal casello autostradale è stato un richiamo troppo forte a cui resistere, così inizia il suo viaggio. L’83enne, però, non voleva pagare il pedaggio autostradale: credeva che sarebbe dovuta essere gratis per tutti. Per questo ha ben pensato di sfuggire ad ogni tipo di pagamento. Ma in che modo ci riusciva? Semplice: si piazzava all’ingresso del casello dell’A1 di Fiuggi-Anagni, aspettava che passasse un’auto alla corsia del Telepass e partiva a tutto gas per accordarsi agli abbonati passando senza pagare il pedaggio.
Tutta questa storia assurda è andata avanti per circa due anni. L’anziano si trovava spesso a viaggiare: una volta arrivava fino a Roma, un’altra alla Reggia di Caserta, un’altra ancora perfino a Napoli. Non è però riuscito a sfuggire alle telecamere, che hanno sempre ripreso tutti i suoi gesti. Alla fine, infatti, arriva il conto: grazie alla sua trovata, l’83enne non aveva pagato pedaggi per circa 4mila euro. Proprio per questo, la società Autostrade lo ha denunciato e la Procura di Roma ha aperto un’indagine per insolvenza fraudolenta.
Avrebbe potuto risolvere subito la questione pagando la cifra, ma non ha voluto assolutamente saperne di trovare un accordo. Così è finito in un processo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Frosinone. L’anziano rischiava addirittura una condanna fino a due anni di reclusione. Poi però il colpo di scena: il suo legale difensore, l’avvocato Giuseppe Lo Vecchio, ha contestato che la società Autostrade non aveva indicato testimoni, fatture e nemmeno materiale fotografico per dimostrare i passaggi abusivi dell’imputato nel casello dell’A1. Forte di questo, il giudice Marta Tamburro si è convinto e ha deciso ad assolverlo.
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