Non pagavano la droga, tossicodipendenti venivano sequestrati e torturati: blitz dei carabinieri, scattano gli arresti
Una vicenda che arriva direttamente da Roma, precisamente nel quartiere Cinecittà al Tuscolano, con un giro di affari dal valore di 300mila euro. Coloro che non riuscivano a pagare la droga venivano brutalmente sequestrati, torturati e picchiati. Vittime tossicodipendenti che vivevano le pene dell’inferno. Nel corso delle indagini si è verificato un importante blitz da parte sia dei carabinieri ma anche della polizia. La banda dei criminali è stata smantellata nelle ultime ore.
A capo di questa organizzazione Daniele Salvatori, anni 50, che insieme ai suoi complici (una decina) aveva messo un commando specializzato nel narcotraffico e nel recupero crediti. Successivamente è arrivata anche la decisione da parte del giudice per le indagini preliminari del tribunale romano, Alessandro Artusi. Quest’ultimo ha deciso per l’arresto di altre dieci persone. Le accuse nei loro confronti sono inevitabilmente gravi visto che si parla di: rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro e spaccio di sostanze stupefacenti.
Una indagine che, a dire il vero, nasce nell’ottobre di due anni fa in merito alle denunce presentate da un soggetto tossicodipendente. Lo stesso che, con il passare del tempo, aveva accumulato un debito che non riusciva a pagare. Gli stessi che lo hanno violentato (come annunciato in precedenza). A seguire la questione gli investigatori dei carabinieri appartenenti al Nucleo investigativo del comando provinciale di Roma e del I Distretto di polizia di Trevi Campo Marzio.
Nel corso delle indagini ben 11 sono state le persone arrestate. Gli stessi che, nei confronti di chi non riusciva a pagare il debito di droga, venivano sequestrati e torturati. Fino ad obbligarli ad effettuare i pagamenti anche con bonifici bancari. Gli stessi inquirenti, in una nota, hanno precisato anche cosa succedeva nel caso in cui veniva esaurito il plafond giornaliero nella banca.
I tossicodipendenti “morosi” venivano comunque picchiati tutta la notte in attesa che si facesse mattina per effettuare altri bonifici. Nel caso in cui non riuscivano ad ottenere il denaro mancante le minacce si estendevano anche ai loro familiari.
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