“Non ti vogliamo”, figlio gay cacciato di casa dopo aver svelato alla famiglia di essere omosessuale: poi il colpo di scena
Dopo tantissimo tempo aveva trovato il coraggio di parlarne a quattrocchi con la propria famiglia e di non tenersi più dentro quel segreto: ovvero quello di essere omosessuale. Un gesto che, però, ha avuto una reazione che non si aspettava affatto. Sia la madre che il padre, infatti, lo hanno invitato ad uscire dalla porta di casa e di non rientrare più. Una vicenda che arriva direttamente da Pisa e che ha scatenato non poche polemiche. Vittima un ragazzo di 18 anni che frequenta l’ultimo anno del liceo.
La voce in città ha iniziato a girare sempre di più, fino a quando non è giunta ad uno dei suoi professori. Lo stesso che non ha voluto perdere un solo minuto in più e gli ha aperto le porte della sua abitazione. Il ragazzo, rimasto senza un tetto e soprattutto senza soldi, ha trovato ospitalità da parte del suo docente. Una vicenda che è stata raccontata dal quotidiano “La Repubblica” e che ha fatto il giro dei social network.
Pochi giorni prima di essere ospitato dal professore, alcuni dei suoi conoscenti lo hanno accolto nella loro abitazione offrendogli un posto per dormire e mangiare. Il docente gli ha offerto, appunto, una stanza della propria abitazione in modo tale che possa prepararsi al meglio in vista della maturità di quest’anno. Un gesto che è stato molto apprezzato dagli utenti del web che hanno fatto i loro complimenti all’uomo.
Il ragazzo ha raccontato agli operatori dello sportello “Voice di Pontedera” quello che gli era successo: ovvero che la sua famiglia non accettavano la sua omosessualità e lo hanno invitato ad andarsene. Incomprensioni che sono nate anche con la sorella che non accettava affatto questa sua rivelazione. Sia l’insegnante che gli operatori hanno provato a risanare il rapporto con la famiglia, tanto da inserire gli assistenti, ma non c’è stato alcun verso nel far cambiare idea alla famiglia del 18enne.
Il coordinatore di Voice, Emiliano Accardi, elogia il gesto del docente. Una mossa tutt’altro che scontata, ma allo stesso tempo importante. Purtroppo non si tratta affatto del primo caso del genere che si verifica nel nostro Paese e, soprattutto, nel mondo. Ovvero di genitori che non riescono ad accettare l’omosessualità del figlio. Accardi evidenzia di come il suo centro sia sempre aperto a persone che hanno questi problemi, tanto da offrire il proprio servizio psicologico.
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