Dalle prime ore del pomeriggio il maltempo ha imperversato in tutta Italia da nord a sud. Si contano già i danni a seguito dell’emergenza.
L’ondata ha causato frane ed esondazioni in Liguria e Piemonte, dove risulta anche disperso un agricoltore. In Lombardia, a Milano, ha esondato il Seveso, mentre in Veneto è stata diramata l’allerta rossa e l’allerta acqua alta a Venezia. Chiuse alcune strade anche in Valle d’Aosta. In Liguria si sono verificate frane: a Genova un vento a oltre 100 km/h che ha spazzato la città causando la caduta di alberi e rami, cartelloni e gazebo. A Roma all’alba c’è stata una nuova bomba d’acqua dopo quelle di martedì.
Nel Lazio, in particolare ad Anzio e Nettuno, ci sono stati allagamenti, vitigni danneggiati e coperture delle serre divelte. Tanto che Coldiretti sta valutando se procedere con la richiesta dello stato di calamità. In Sicilia, ad Acireale, in provincia di Catania, le piogge hanno provocato alberi pericolanti e crolli. Un violento acquazzone con brevi ma forti raffiche di vento si è abbattuto poi a Bari provocando allagamenti e disagi alla circolazione stradale. Una situazione disastrosa che ha portato il deputato di Europa Verde Angelo Bonelli a chiedere al governo di decretare lo stato di emergenza.
In poche ore la conta dei danni è eccezionale. A Milano in sei ore sono caduti 120 millimetri di pioggia, in centro più di 60 millimetri. Le continue piogge hanno fatto innalzare il livello dei fiumi Olona, Lambro e soprattutto del Seveso. Come già accennato poi, in Piemonte un agricoltore di 58 anni è disperso nella zona di Feletto, nel Canavese, in provincia di Torino: stava lavorando su un terreno a bordo del trattore quando le acque in piena del torrente Orco lo hanno travolto, trascinandolo via con il mezzo. A Mattie, in Val Susa, è crollato un ponte e una cinquantina di persone sono rimaste isolate. Allagamenti ed esondazioni anche nella Val Sangone e nella Val Chisone.
Compromesse, inoltre, sul litorale pontino, nel Lazio, numerose colture a causa dei danni alle strutture con coperture delle serre divelte. E poi aziende agricole allagate, macchinari danneggiati, allagamenti nei campi e fango. Dopo la siccità, ora le aziende sono costrette a fare i conti con le bombe d’acqua, che rischiano di compromettere i raccolti. In Liguria i vasi di fiori e di piante aromatiche sono stati sommersi dal fango, con molte aziende che hanno perduto fino al 50% della produzione. Verifiche sulle colture sono in corso anche in Piemonte e Lombardia, dove si segnalano campi di mais allagati.
“Mentre il Nord è colpito da nubifragi, il Sud ha sofferto una siccità senza precedenti. – ha detto Bonelli – in Sicilia si è perso il 70% della produzione cerealicola e il 45% delle coltivazioni arboree, mentre in Puglia la produzione di olive è calata del 50%. Questo è il prezzo della crisi climatica. Da mesi chiediamo al governo di affrontare la crisi climatica con politiche efficaci e in linea con le direttive scientifiche internazionali”.
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