In Italia nel solo biennio 2020-2021, si sono suicidate 7.422 persone: è il dato drammatico diffuso in queste ore dall’Iss.
La statistica è stata elaborata in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione ai suicidi. Secondo l’Organizzazione Mondiale alla Sanità (Oms) ogni anno nel mondo si contano 700mila morti. In Italia, secondo l’elaborazione del servizio di Statistica dell’Istituto Superiore di Sanità, sulla base dell’indagine Istat sulle cause di morte, tra i residenti di età 15 anni ed oltre, nel 2020 si sono suicidate 3.645 persone e 3.777 nel 2021. Tra queste, gli uomini rappresentano il 78,5%: il pensionamento sembra essere uno degli eventi scatenanti più critici in assoluto.
“Il suicidio è un grande problema di salute pubblica che ha profonde conseguenze sia sugli individui sia sulle comunità. – ha spiegato Monica Vichi del Servizio tecnico scientifico di statistica che conduce da anni studi su tale tematica – Storicamente sia per gli uomini che per le donne la mortalità per suicidio cresce con l’aumentare dell’età. Per gli uomini si evidenzia un incremento esponenziale del tasso a partire dai 70-74 anni”.
Secondo l’Iss la soglia anagrafica coincide o segue di poco l’età al pensionamento, che si è spostata in avanti rispetto al passato. L’uscita dal mondo del lavoro è un evento particolarmente critico, soprattutto per gli uomini. Esso comporta una riduzione dei ruoli sociali e un conseguente restringimento dell’ampiezza e densità delle reti di relazione. Nelle donne si osserva un lieve incremento nelle fasce di età giovanili. Se si considera il contesto europeo, l’Italia ha una media di 5,9 decessi ogni 100mila persone molto più bassa dei 10,2 della media Europea.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica l’Oms ha fatto partire la campagna denominata “Cambiare la narrazione sul suicidio”. È necessario trasformare quello che percepiamo come un problema complesso. E passare da una cultura del silenzio e dello stigma a una di apertura, comprensione e supporto. L’Istituto Superiore di Sanità italiano, invece, ha da poco concluso il progetto ViolHelp (Identification of potential warning Signs of self- and hetero-directed Violence within the calls to Iss Helplines).
Dal 2021 al 2023 sono stati coinvolti nello studio il Telefono Verde contro il Fumo, il Telefono Verde Alcol, il Telefono Verde Droga, il Telefono Verde Nazionale per le problematiche legate al Gioco d’Azzardo, il Telefono Verde Anti- Doping e il Telefono. Lo studio pilota ha dimostrato che le helpline possono essere un importante primo punto di contatto nell’intercettare situazioni a rischio di violenza auto ed eterodiretta. Anche attraverso una formazione adeguata degli operatori e l’uso di uno strumento atto ad individuare segnali specifici di violenza.
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