Il mistero dell’uccisione della barista 33enne Sharon Verzeni s’infittisce tra parenti ascoltati per ore, un testimone ed una lettera anonima.
Sono ancora molti gli aspetti da chiarire attorno all’omicidio della donna. I carabinieri sono al lavoro da tre settimane alla ricerca di un filo conduttore, di un indizio, di una crepa nella vita di Sharon. Per questo motivo stanno continuando ad ascoltare per ore le parole dei parenti e del compagno della 33enne uccisa a Terno d’Isola, nella Bergamasca, la notte tra il 29 e il 30 luglio 2024. La notte appena trascorsa è stata la prima che Sergio Ruocco, l’idraulico 37enne compagno di Verzeni, non ha trascorso a casa dei suoceri. I genitori di Sharon lo avevano infatti accolto dal giorno dopo l’uccisione della donna.
L’abitazione che condivideva con Sharon è ancora sotto sequestro e, molto probabilmente, Ruocco ha trascorso la notte a casa di alcuni amici. In via Castegnate, intanto, nel punto esatto in cui Sharon è stata accoltellata, è comparsa una lettera anonima, scritta a mano su un foglio a quadretti. “La morte è inevitabile ma la violenza no. – si legge – Caino ha colpito ancora e colpisce ogni giorno. Quel coltello maledetto sta colpendo tutti, affondando la sua lama lentamente nei nostri cuori, creando dolore, rabbia, rimpianti. Caino è chiunque non parli e non dica la verità. Chi rimane in silenzio, nell’ombra e fa finta di niente”.
A poche centinaia di metri dal luogo dell’aggressione abita il 76enne Antonio Lavenziana, pugliese di origine, trasferitosi da poco a Terno d’Isola insieme alla moglie per stare più vicino alla figlia e al nipotino. L’uomo è stato sentito più volte dai carabinieri poiché all’ora del delitto alcune telecamere lo hanno ripreso mentre fumava sul terrazzino. Nei filmati si nota una bici sfrecciare dal luogo dell’omicidio. L’uomo, però, ha detto di non aver visto né sentito niente.
Per la prima volta ieri, per circa tre ore, gli zii di Sharon sono stati sentiti dai carabinieri del comando provinciale di Bergamo. Prima di loro si era presentata in caserma la mamma di Sergio Ruocco, Maria Rosa Sabadini. E prima ancora i genitori di Sharon e poi il fratello, la sorella, il cognato e per la seconda volta anche lo stesso Ruocco. I militari stanno cercando di ricostruire minuziosamente la vita privata della 33enne, anche approfondendo il suo recente avvicinamento a Scientology, il movimento fondato nel 1954 da Ron Hubbard, che in terra bergamasca ha la sua sede a Gorle.
Secondo le ultime indiscrezioni, su indicazione dei suoi datori di lavoro, Sharon aveva frequentato qualche corso ma nulla di più. Anche dall’autopsia non sono emersi elementi per segnare una svolta nelle indagini, se non che si è trattato di un’aggressione rapidissima. Quattro coltellate in rapida successione che non hanno lasciato alla donna il tempo di difendersi.
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