Nel garage degli orrori dove è stata uccisa Mara Campai potrebbero esserci state altre donne prima di lei. Le ultime indiscrezioni sul caso
La sera del 19 settembre, il 17enne di Viadana oggi in carcere con l’accusa di omicidio volontario ha colpito violentemente Mara Campai con una mossa da wrestling e diversi pugni, soprattutto in viso, togliendole la vita. I due si erano conosciuti online e l’omicidio è avvenuto dopo un incontro sessuale a pagamento, precedentemente concordato, sul cui costo i due non hanno trovato un accordo. A distanza di quasi venti giorni, però, emerge che prima di Mara in quel garage potrebbero esserci state molte altre donne, tutte per la medesima ragione.
A riferire questa indiscrezione sono diverse persone appartenenti alla cerchia di conoscenze del 17enne, che parlano di un’abitudine agli incontri sessuali a pagamento. L’ipotesi, quindi, è che altre donne potrebbero essere state contattate dal ragazzino, quindi portate nel garage per l’incontro concordato e, magari, anche picchiate. Il punto delle indagini.
Il 17enne, oggi in carcere e difeso dall’avvocato Paolo Antonini, è descritto da chi lo conosceva soprattutto in ambiente scolastico come uno studente rispettoso e regolare, che mai aveva dato segni di squilibrio o di minaccia per sé stesso o per la società. Nel privato, però, le cose sembra andassero diversamente: nel suo garage, infatti, trascorreva moltissimo tempo dedicandosi in maniera quasi ossessiva all’allenamento e alla cura del suo corpo. Ne sono testimonianza i diversi selfie pubblicati online dove dava sfoggio dei suoi muscoli, ottenuti con grandi sforzi.
Nelle ultime ore, inoltre, emergono indiscrezioni in merito ad una “passione” per le escort a pagamento, che avrebbe contattato più volte sempre online e che, come ha fatto con Mara Campai, ha portato nel suo garage, dove sono stati consumati i rapporti. Al momento, nessuna donna si è palesata alle autorità palesandosi come una tra quelle con cui il killer 17enne è entrato in contatto, forse per vergogna o per pudore: ulteriori testimonianze, però, potrebbero essere cruciali per determinare al meglio il profilo psicologico del ragazzo.
Nel frattempo, i Carabinieri stanno analizzando ogni dettaglio sia della scena del crimine, sia della vita del ragazzo. Nel garage sono state trovate tracce del sangue di Mara Campai sugli arredi e sul pavimento, nonché sugli attrezzi da palestra che il 17enne usava per allenarsi quotidianamente. Sul suo computer, invece, sono emerse recenti ricerche sul tema del sesso estremo e dell’uccisione a mani nude, dettaglio quest’ultimo che gli è costato un’accusa anche per premeditazione.
Provata, inoltre, anche l’estrema casualità con cui il 17enne aveva contattato Mara Campai: lei aveva bisogno di soldi e quindi era disposta a prostituirsi pur di ottenerne, tant’è che aveva concordato 350 euro per la prestazione ma si era poi trovata con 200 euro, fatto dal quale è nata la lite che ha poi portato alla sua uccisione. Lui, invece, era alla ricerca di una prostituta: non si esclude, quindi, che già in altre circostanze il 17enne sia stato violento con qualche altra escort, senza però arrivare mai all’uccisione.
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