La sorella di Sangare: “L’omicidio di Sharon si poteva evitare”

Terno d’Isola è ancora sotto shock per la morte di Sharon Verzeni. La sorella del killer al ‘Corriere della Sera’: “Non ci hanno ascoltato”

Sharon poteva essere ancora viva“. È questo il pensiero della sorella di Moussa Sangare in un’intervista al Corriere della Sera. La donna al quotidiano italiano ripercorre il cambiamento avuto dal fratello e conferma che le loro grida di allarme e le richieste di aiuto non sono mai state realmente ascoltate.

Intervista sorella Sangare
Moussa Sangare, il killer di Sharon (Ansa) – cityrumors.it

Per la giovane con una maggiore attenzione alle loro denunce si poteva evitare questo omicidio. Una morte che ancora oggi ha diversi punti da chiarire e che ha sconvolto l’intera Italia e non solo Terno d’Isola.

L’ammissione della sorella di Sangare: “Ho presentato tre denunce”

Dal 2023 allo scorso maggio sono tre le denunce presentate dalla sorella e dalla madre di Sangare. Lo conferma Awa ai microfoni del Corriere della Sera. “Danneggiamenti, violenza domestica e maltrattamenti, ma nessuno si è mosso“, conferma la giovane al quotidiano italiano.

Intervista sorella Sangare
Sangare (Ansa) – cityrumors.it

Per la sorella c’erano tutti i segnali di un episodio simile, ma nessuno si è mosso per aiutarlo. Le hanno detto che doveva essere lui a presentarsi e non lo ha fatto. E, quindi, secondo Awa l’omicidio di Sharon poteva essere evitato. “Siamo rimasti sconvolti alla notizia – ammette ancora la donna – con mamma siamo scoppiati in lacrime. Ma noi siamo lasciati sole e non è stato fatto nulla. Ci stringiamo alla famiglia della giovane. Se lo andremo a trovare in carcere? Non lo so, ora siamo distrutte“.

Il cambiamento di Sangare

Violenze e maltrattamenti familiari che sono iniziati dal ritorno dall’estero. La sorella al quotidiano svela come Sangare è andato in Inghilterra e Stati Uniti per avverare il sogno di diventare un rapper. Al suo rientro, però, era un’altra persona. Ha ammesso di aver fatto uso di droghe sintetiche e da quel momento non era più lui.

Intervista sorella Sangare
Sangare (Ansa) – cityrumors.it

A novembre mi ha minacciato – confessa la sorella – mi ha detto che mi uccideva, mi ha gettato oggetti addosso. Lo scorso maggio mi ha puntato contro un coltello. È scattato il codice rosso ed è stato allontanato. Noi abbiamo fatto di tutto per salvarlo, ma non hanno ascoltato. Con maggiore attenzione Sharon poteva essere ancora viva“.

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