L’omicidio di Maria Campai inizia ad avere un quadro più chiaro. Il killer di soli 17 anni, infatti, ha confessato il motivo del suo gesto
Maria Campai era andata alla villetta di Viadana, in provincia di Mantova, per vedere di persona quel ragazzo di 17 anni conosciuto sui social, ma non sapeva che stava incontrando il suo assassino. Il giovane, infatti, l’ha uccisa dopo aver consumato un rapporto intimo con la donna.
Il 17enne, fermato nei giorni scorsi dagli inquirenti, in un primo momento aveva raccontato ai militari di avere ucciso Maria dopo la richiesta di 200 euro. Troppi soldi per lui. Una versione che non ha mai convinto i carabinieri. E, come raccontato da La Gazzetta di Mantova, con il passare delle ore ha confessato il vero motivo che l’ha spinto a togliere la vita alla donna.
Omicidio Viadana, la confessione del 17enne: “Volevo scoprire cosa di prova ad uccidere”
“Volevo scoprire cosa di prova ad uccidere“. È questo quanto raccontato dal giovane ai carabinieri. Stando alle informazioni che si hanno a disposizione, il 17enne aveva premeditato tutto. Il giovane aveva trovato Maria Campai grazie ad un annuncio nel quale offriva rapporti sessuali ai suoi clienti. Una volta agganciata e poco prima dell’incontro era andato su internet per capire come si occultava il cadavere.
Poco dopo si è consumata la tragedia. I due hanno avuto un rapporto intimo e poi il 17enne l’ha prima colpita alla testa e poi soffocata. Infine, l’ha presa e portata nel giardino della villetta dove è stata ritrovata. Il padre del ragazzo ha parlato anche di un possibile coinvolgimento di una terza persona, ma per gli inquirenti il fisico del giovane permetteva di fare da solo quanto successo.
Nessun segno di pentimento
Una confessione da parte del 17enne lucida e senza alcun segno di pentimento. Il ragazzo ha raccontato di aver ucciso per capire cosa si provava a compiere questo gesto e, almeno fino a questo momento, da parte sua non c’è stato nessun ripensamento oppure una scusa per quello che ha fatto.
Dichiarazioni che hanno sconvolto l’intera città di Viadana, in provincia di Parma. Come riferito da La Stampa, il 17enne era descritto come “un ragazzo riservato, ma molto educato e disciplinato“. Cosa è successo in quei giorni? Perché ha compito questo gesto? Domande a cui per il momento non si ha una risposta. Ma di certo quanto accaduto conferma che in Italia esiste una emergenza giovanile e a questa va posta rimedio nel giro di davvero poco tempo.