Organizzava festini “piccanti” con la presenza di vip ed altri personaggi, guai per l’attrice: Paese completamente sconvolto
Alla fine è arrivata la decisione da parte del Tribunale della città che non le ha lasciato scampo. Una vicenda che ha completamente sconvolto la Russia. Tanto è vero che, in queste ultime ore, a Mosca (e non solo) non si sta parlando d’altro se non della vicenda che vede come assoluta protagonista Anastasia Ivleeva. Quest’ultima è un personaggio molto conosciuto nel Paese visto che è una presentatrice ed attrice televisiva. Il suo nome, infatti, è rimbalzato sulle prime pagine di cronaca nel mese di dicembre dello scorso anno.
Secondo quanto riportato da alcune fonti e media locali pare che avesse organizzato più di un gestino “piccanti” con la maggior parte degli ospiti completamente quasi nudi. A distanza di quattro mesi da quegli episodi è arrivata la conferma ufficiale da parte del Tribunale di Mosca che ha deciso di punirla con una multa di 50mila rubli (poco meno di 510 euro). Un evento che, ovviamente, ha suscitato non poche polemiche ed, allo stesso tempo, tantissime critiche nei suoi confronti. Successivamente, in rete, sono apparsi scatti e filmati di quanto avvenivano nei party.
Anche se, a dire il vero, la Ivleeva stessa è stata multata soprattutto per un altro motivo. Sui social network, infatti, ha postato alcune scritte che inneggiavano alla pace in merito all’invasione della Russia in Ucraina. Post che non sono affatto passati inosservati agli occhi dei giudici che l’hanno punita per aver screditato le forze armate russe impegnate in questa “operazione militare speciale“.
La donna è stata ritenuta comunque colpevole nonostante qualcuno avesse fatto notare che la legge era stata approvata solamente pochi giorni dopo la pubblicazione dei suoi messaggi. Gli stessi ritenuti “offensivi” nei confronti dei militari. In uno dei suoi post aveva scritto “No alla guerra“. Mentre in un altro appariva una colomba con tanto di invito per “negoziare” ed evitare la morte di altre persone. Un messaggio che è stato tradotto in tradimento da parte dei giudici russi.
Non si tratta affatto del primo personaggio pubblico che viene punito per aver osato criticare il conflitto dell’esercito russo in quel di Kiev. Tanto è vero che le pene parlano molto chiaro: si rischiano addirittura fino a 20 anni di carcere.
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