La macchina di grossa cilindrata e soprattutto la velocità moderata. Così hanno evitato il peggio due uomini che viaggiavano la notte scorsa lungo una superstrada in Abruzzo e hanno impattato con un grosso orso nero, trovato poi morto
Notte fonda. Mezz’ora dopo l’una. Superstrada Sora- Avezzano, siamo Abruzzo. Due uomini viaggiano a bordo di una Nissan di grossa cilindrata. In auto con loro anche un cane. Sono di ritorno da Canistro.
Un avanti indietro obbligato per fuggire la morsa del caldo, ma soprattutto per rispondere ad una necessità: la figlia del guidatore ha bisogno di bere l’acqua del piccolo comune abruzzese perchè povera di sodio. L’attenzione è massima, l’andatura non è sostenuta. All’improvviso un enorme orso nero attraversa la strada, il buio rende la visibilità estremamente ridotta. L’animale è veloce, vuole raggiungere l’altro gard rail, ma l’impatto diventa comunque inevitabile. Pierfranco, che viaggiava a fianco del guidatore, ci racconta con estrema lucidità e consapevolezza la paura provata e il pericolo scampato.
Lo raggiungiamo al telefono nella tarda mattinata. Voce calma la sua. Pierfranco conosce bene quelle zone e dunque anche i pericoli annessi. “Le dico subito che se fossimo stati a bordo di una vettura più piccola, non so cosa sarebbe accaduto. La macchina invece ha retto bene l’urto col grosso orso…certo l’ammaccatura davanti è notevole e il radiatore è completamente sfondato. Ma stiamo bene e nessuno di noi due si è fatto male. L’altra fortuna è che non eravamo in curva, altrimenti la visibilità sarebbe stata quasi azzerata e invece, malgrado l’oscurità, abbiamo evitato il peggio”. Prosegue ancora Pierfranco nel suo racconto rispondendo alle nostre domande, provando per quanto possibile, ad entrare più nei dettagli. “Andavamo piano, chi vive qui sa bene che viaggiare ad una velocità moderata può prevenire l’inevitabile. Certo, siamo abituati ai cervi, che pure sono grossi, e che spesso attraversano la strada o invadono la carreggiata. A me non era mai capitato di trovarmi a tu per tu con un orso”.
“Cosa abbiamo provato quando abbiamo capito cosa fosse realmente accaduto? Ovviamente tanto spavento. Non siamo scesi subito dalla macchina. L’orso era lì, non potevamo rischiare di innervosirlo ancora di più. Abbiamo allora atteso che si dileguasse nel bosco, e a qual punto abbiamo allertato i soccorsi”. La superstrada lungo la quale è avvenuto l’impatto è un’arteria stradale importante che attraversa la Valle Roveto, una zona che ormai da diversi anni è presenza stabile di orsi, naturale corridoio di collegamento col Parco Regionale dei Simbruini. L’incidente è stato segnalato quindi al 112 , avvisato il servizio veterinario della ASL che a sua volta ha chiesto il supporto del veterinario del Parco. Una volta sul posto è stato accertato che l’orso era vivo e si era rifugiato appunto nei cespugli lungo la scarpata stradale. La fitta vegetazione ha impedito un intervento immediato. Soltanto all’alba, grazie ad una macchina operatrice dell’Anas, è stato possibile accertarsi che l’animale potesse camminare e muoversi. Subito dopo l’orso è tornato nascondersi e lasciato tranquillo.
Ma col passare delle ore la situazione è cambiata nuovamente. Alla fine l’orso che aveva avuto un incidente scontrandosi contro una macchina, è stato ritrovato morto. A confermare il decesso dell’animale è stato lo stesso Parco Nazionale a diffondere la notizia e, nonostante in un primo momento era stato avvistato vivo, evidentemente l’urto è stato talmente violento che l’animale col passare del tempo non ce l’ha fatta, forse per alcune emorragie interne, tanto che è stato trovato morto dopo diverse ore dai responsabili del Pnalm.
Guardiaparco e carabinieri per ore hanno sospeso il traffico nella zona, raccolto le testimonianze di Pierfranco e del guidatore dell’auto, sentito gli altri viaggiatori che passavano lungo la superstrada , compresi alcuni ragazzi che avevano avvistato l’orso mentre correva e che erano riusciti a filmarlo. Cosa resta, tolta la paura, di questa esperienza? “La convinzione – chiude la telefonata con noi Pierfranco – che se conosci la fauna che popola il Parco Regionale, puoi e devi mettere in conto che cose come queste possano capitare. Ecco perchè dico che andare piano con la macchina, in generale vale sempre, ma soprattutto quando si percorrono certe superstrade, possa salvare la vita!”.
Diletta Leotta cambia i piani di Mediaset. La Talpa non funziona: ascolti troppo bassi per…
La richiesta della Corte penale internazionale nei confronti del leader d'Israele apre scenari imprevisti, con…
Dalla storia di Anna, ad alcune poche e semplici regole per denunciare una violenza subita…
Dall'interrogatorio di Chiara Petrolini emergono nuovi dettagli in merito al duplice infanticidio di cui è…
Dopo mesi dietro le sbarre, in attesa delle indagini, Igor Sallai ha confessato di aver…
Si trova in carcere da luglio ma si era sempre detto innocente. Igor Sollai, però,…