Un banalissimo disaccordo sulle modalità per buttare la spazzatura finisce nel peggiore di modi. Arriva la confessione del figlio
Osaka, Giappone. La terra del Sol Levante, dei samurai, dei ciliegi in fiore… e, a quanto pare, anche delle liti familiari per la spazzatura che degenerano in tentati omicidi a colpi di spada. Ok, forse quest’ultima non è proprio una tradizione millenaria, ma tant’è.
La polizia di Osaka ha infatti arrestato un disoccupato di 25 anni, tale Kazuyoshi Funachaki (nome che, diciamocelo, non prometteva nulla di buono), con l’accusa di tentato omicidio. La vittima? Il padre, un arzillo settantaduenne che, suo malgrado, si è trovato al centro di una disputa domestica a dir poco… vivace.
Sembra che la miccia sia stata accesa da una banalissima discussione su come portare fuori la spazzatura. Sì, avete capito bene. Non una questione di eredità milionarie, non un tradimento amoroso, non un dissidio politico di portata internazionale. No, molto più semplicemente, una questione di sacchetti dell’immondizia. Immaginiamo la scena: il padre che indica il bidone stracolmo, il figlio che storce il naso, una parola di troppo, un’escalation di toni… e poi il dramma (sfiorato).
Stando alle ricostruzioni della polizia, il buon Kazuyoshi, evidentemente non proprio un campione di autocontrollo, avrebbe perso le staffe e afferrato una finta spada (meno male che ne aveva a disposizione solo una finta) con l’intento, a quanto pare, non proprio amichevole. Poco dopo le 17 di giovedì, nell’appartamento di famiglia nel quartiere di Hirano, il padre si è ritrovato con il suddetto arnese che gli roteava intorno alla testa, finendo per essere colpito.
Fortunatamente, l’arma era finta, il che ha evitato il peggio. La vittima, trasportata d’urgenza in ospedale, ha riportato ferite tra cui una frattura del cranio e una commozione cerebrale, ma è cosciente. Insomma, se l’è vista brutta, ma tutto sommato è andata “bene”.
Lo stesso Funachaki, dopo l’aggressione, ha avuto la “brillante” idea di chiamare il 119 (il numero di emergenza giapponese) confessando l’aggressione. Agli agenti, poi, avrebbe candidamente dichiarato: “Abbiamo litigato per portare fuori la spazzatura e ho perso la calma. Ho preso la spada e l’ho colpito pensando, ‘Ti ucciderò’”. Una confessione che non lascia spazio a molte interpretazioni.
Ora, al di là dell’ironia che una simile vicenda tragicomica del genere suscita inevitabilmente, è importante sottolineare la gravità del gesto. Una lite per la spazzatura non può sfociare in violenza, tanto meno in un tentato omicidio. Fortunatamente, in questo caso, le conseguenze non sono state tragiche, ma la storia del buon Kazuyoshi Funachaki ricorda quanto sia importante mantenere la calma e cercare il dialogo, anche di fronte alle questioni più banali, come, appunto, la spazzatura.
Nel frattempo, in casa Funachaki sarebbe forse il caso di istituire un calendario per la raccolta differenziata, magari con tanto di regolamento e sanzioni per i trasgressori. Ma possibilmente senza spade, quelle hanno già dato.
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