Il fisco italiano ha registrato una perdita miliardaria a causa dei paradisi fiscali che permettono ad aziende e individui di non pagare le tasse
Quando usiamo il termine di ‘paradisi fiscali‘, facciamo chiaramente riferimento a quelle giurisdizioni dove l’imposizione fiscale è bassa o, nei casi più particolari pari addirittura a zero. Si tratta di Paesi che ovviamente permettono di vantare dei vantaggi fiscali di cui possono beneficiare o singoli imprenditori o anche aziende.
Lo scopo, ovviamente, è quello di poter pagare tasse molto più basse rispetto a quelle che vanno riconosciute in Italia, ma anche di potersi muovere con regolamentazioni che sono molto più libere rispetto al nostro Paese. Ma perché un Nazione dovrebbe presentarsi nei panni di paradiso fiscale? Qual è la sua convenienza nel non guadagnare dalle tasse e garantire maggiore libertà?
In realtà presenta una doppia motivazione: la prima è quella di attirare investitori stranieri, così da potersi garantire una maggiore crescita dell’economica del posto; la seconda, invece, è una convenienza che non riguarda tanto lo Stato, ma più che altro chi investe che può così nascondere i propri capitali senza pagare troppe tasse.
Per questo è pratica comune che molte aziende multinazionali, ma anche individui facoltosi possano portare le loro ricchezze in questi Paesi, così da evitare spese fiscali eccessive. Allo stesso tempo, però, rappresentano anche un danno per le Nazioni d’origine, che invece ottengono meno introiti, favoriscono un aumento della disuguaglianza economica, perdendo nelle risorse per i servizi pubblici.
In tal senso, i primi quattro paradisi fiscali del mondo si trovano tutti nell’Unione Europea e sono motivo di perdita di circa 10 miliardi di euro per il fisco italiano. A fornire questi dati è la Cgia – Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre -, basandosi su uno studio portato avanti dal World Inequality Lab.
Questo rende noto che i maggiori paradisi fiscali al mondo corrispondono esattamente al Principato di Monaco, al Granducato del Lussemburgo, al Liechtenstein e alle Channel Islands. Le Bermuda si trovano in quinta posizione, mentre sorprende che non ci sia la Svizzera, nella visione comune simbolo dei paradisi fiscali.
Questi dati rivelano come circa 8 mila tra imprenditori e sportivi celebri hanno spostato la loro residenza in queste zone, con il Principato di Monaco come meta molto ambita per le zero tasse da pagare sul reddito. L’impoverimento dell’Italia è anche a causa dei 10 miliardi di euro dovuti e persi dall’erario.
Soldi che andrebbero versati in tasse da quelle multinazionali che usufruiscono dei servizi pubblici più importanti italiani, ma senza far sì che questi vengano finanziati anche con i propri soldi, causando un buco nelle risorse statali destinate proprio a questi servizi.
Il ko in finale in Arabia ha portato diverse polemiche in casa nerazzurra. Ai nostri…
"C'è ancora domani" agli Oscar: l'opera prima di Paola Cartellesi è al vaglio dell'Academy. La…
Lotteria Italia, l'estrazione del 6 gennaio ha decretato il vincitore di 5 milioni di euro.…
È morto Jean-Marie Le Pen. L'ex leader e fondatore del partito di estrema destra Front…
Conto alla rovescia per il rientro a scuola dopo le vacanze di Natale. Un momento…
Originaria di Montemiletto, la 23enne in Messico per motivi di studio è caduta dal secondo…