Cosa cambierà nel 2025 con la pensione di inabilità? Quali saranno i requisiti necessari e a quanto ammonterà nel prossimo anno?
La pensione di inabilità è una prestazione economica erogata dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), e che generalmente è destinata a tutti quei lavoratori che, a causa di gravi condizioni di salute, non riescono più svolgere la propria attività lavorativa. Si tratta di un aiuto statale rivolto tanto ai lavoratori dipendenti, quanto agli autonomi.
L’importante è questi abbiano maturato un certo numero di contributi previdenziali e rientrino ovviamente nei range delimitati dai vari requisiti. Il diritto alla pensione di inabilità viene erogato, ovviamente, solo dopo che ci si è sottoposti a una valutazione medico-legale.
Quest’ultimo avrà il compito di valutare l’impossibilità totale e, ovviamente, permanente di svolgere qualsiasi attività lavorativa. Se così dovesse essere, allora arriverebbe l’approvazione anche da parte dell’INPS. Questa prestazione è frutto di un calcolo che si basa sui contributi che il lavoratore ha versato e versa. La sua erogazione è prevista fino a quando non raggiungerà l’età pensionabile.
A quel punto da pensione di inabilità, si trasforma in pensione di vecchiaia. L’aspetto economico è la convenienza principale di questa misura, ma allo stesso tempo questa garantisce anche una sicurezza a livello sociale per tutte quelle persone e famiglie che necessità di questo aiuto per poter andare avanti nella vita di tutti i giorni.
I requisiti della pensione di inabilità
Per richiedere la pensione di inabilità è necessario presentare domanda all’INPS, fornendo in allegato la documentazione medica e contributiva che viene richiesta e che attesti come il richiedente rientri nei requisiti che sono stati prestabiliti. In Italia, esistono due tipi di pensioni di inabilità: previdenziale e civile.
Per quanto riguarda quella previdenziale, spetta a tutti coloro che hanno una condizione fisica o mentale tale da impedire qualsiasi attività lavorativa in modo assoluto e permanente e almeno 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva. Tra questi 3 devono essere maturati nei 5 anni precedenti la domanda di pensione.
Questo tipo di sostegno economico è previsto per tutti coloro che hanno una inabilità del 100% e che quindi siano completamente impossibilitati a svolgere il proprio, o un qualsiasi altro, lavoro. In questi casi lo Stato interviene in supporto anche della famiglia, garantendo comunque una cifra che possa sostituire quella dello stipendio.
Non esiste una cifra fissa, ma è variabile e generalmente si basa sui contributi effettivamente versati. Esistono, però, due tipi di sistema di calcolo: quello misto (Per chi aveva contribuzione prima del 1996, prevede una parte retributiva fino al 201; il resto è contributivo dal 1° gennaio 1996 in poi) e quello contributivo (Se eri iscritto dopo il 1996 o se avevi meno di 18 anni di contributi al 31/12/1995).