In arrivo importanti novità per quanto riguarda il sistema pensionistico del Paese, il Parlamento è al lavoro anche sulla pensione minima
La legge di Bilancio del 2025 presenterà delle novità anche sul sistema pensionistico italiano. A cambiare sarà la misura per mezzo della quale aumenteranno le pensioni dal prossimo gennaio, quando tramite la rivalutazione gli importi verranno adeguati al costo della vita. Farà ritorno il sistema a tre fasce di importo, che si basa sulla rivalutazione parziale si può ridurre al massimo al 75% e solo per quella parte che supera la soglia che è stata prevista. L’Istat, in tal senso, non ha ancora ufficializzato il tasso di rivalutazione, il quale verrà applicato anche ad altri trattamenti, come l’Assegno Unico universale, su pensioni di invalidità e l’Assegno Sociale.
Il prossimo adeguamento degli importi destinati alle pensioni, basato sul tasso di inflazione, avverrà sulla base del meccanismo a tre fasce che viene dalla procedura originariamente descritta dalla legge n. 448 del 1998 che, l’ultima volta, è stata utilizzata nel 2022. Questa prevede che il 100% del tasso di inflazione accertato viene applicato sulla parte della pensione fino a 4 volte il trattamento minimo; il 90% per la parte tra 4 e 5 volte il trattamento minimo; il 75% per la parte eccedente 5 volte il trattamento minimo. Stando ai dati offerti da Money.it, le soglie da considerare sono rispettivamente 2.394,44 euro e 2.993,05 euro, essendo il trattamento minimo è pari a 598,61 euro al mese.
La pensione minima
Dovessero arrivare conferme dall’Istat per la percentuale dell’1%, la variazione sarebbe ovviamente minima. Un importo di 700 euro, per esempio, salirebbe a 707,00 o uno di 5.000 euro che, con un aumento spettante di 44,38, salirebbe a 5.044,38 euro. Per quanto riguarda il tema delle pensioni minime, invece, l’importo del 2024, che è pari a 598,61 euro, con la rivalutazione dell’1% salirebbe a 604,60. Un nuovo importo è previsto, sempre con il medesimo tasso, anche per quanto riguarda l’Assegno sociale (da 534,41 euro a 539,75 euro) e per la Pensione di invalidità (da 333,33 euro a 336,66 euro).
Il tema della pensione minima è comunque argomento di discussione. Soprattutto per quel che concerne l’aumento straordinario autorizzato dal governo. Attualmente si parla di aumento che dovrebbe stabilizzarsi al 2,2%, più basso rispetto al 2,7% valido per l’anno scorso. Questo porterebbe a un incremento di circa 617,90 euro, superiore di 3 euro alla cifra che è stata percepita quest’anno. In Parlamento, però, si sta lavorando per far sì che venga pareggiato il tasso di un anno fa. L’obiettivo è quello di alzarlo al 2,7% nella speranza di poter portare nelle tasche dei pensionati un minimo di 620 euro. Nelle prossime settimane dovrebbe essere comunicata la riuscita o no di questo tentativo.