Perché Israele ha lanciato un’operazione antiterrorismo in Cisgiordania: ucciso il comandante palestinese Abu Shajaa

Da ieri Israele ha lanciato quella che ha definito un’operazione antiterrorismo su larga scala in Cisgiordania.

L’esercito israeliano (Idf) sta concentrando i suoi sforzi in particolare a Tulkarem, Jenin e nel campo di Far’a vicino a Tubas. Si tratta di un nuovo fronte di guerra, il più vasto degli ultimi mesi, che resterà attivo diversi giorni. L’Autorità Nazionale Palestinese (Anp), ovvero l’organismo politico al governo in Cisgiordania, ha parlato al momento di almeno 11 morti. Secondo fonti mediche, invece, sarebbero 17 le persone sono state uccise durante le azioni nell’area. Bisogna ricordare che nonostante il governo sia attribuito all’Anp, in Cisgiordania Israele ha centinaia di colonie.

Perché Israele ha lanciato un’operazione antiterrorismo in Cisgiordania: ucciso il comandante palestinese Abu Shajaa
Israele ha lanciato un’operazione antiterrorismo in Cisgiordania (ANSA FOTO) – cityrumors.it

L’operazione antiterrorismo è mirata a debellare presunti gruppi armati che starebbero nascendo sul modello del partito sciita filo-iraniano Hezbollah nel sud del Libano e del movimento islamista Hamas nella Striscia di Gaza. Per riuscirci, Israele ha coinvolto elicotteri, droni e veicoli militari. Altra ipotesi è che lo Stato ebraico stia cercando di trasferire il conflitto da Gaza alla Cisgiordania. Un’escalation pericolosa soprattutto per i civili. Cominciata dopo il lancio di centinaia di razzi da parte di Hezbollah dal sud del Libano contro lo Stato ebraico. E soprattutto, dopo dopo un attacco aereo preventivo delle forze israeliane.

L’Idf, i servizi segreti dello Shin Bet e la polizia, in queste ore hanno rivendicato l’uccisione di cinque uomini armati palestinesi che si nascondevano in una moschea a Tulkarem, tra cui un leader della locale Jihad islamica nel campo di Nur a-Shams. Le truppe hanno avuto uno scontro a fuoco con i presunti terroristi prima che venissero uccisi. Tra i morti c’è Muhammad Jaber, noto come Abu Shajaa. Quest’ultimo avrebbe pianificato molti attacchi terroristici, tra cui una sparatoria a giugno in cui è morto un israeliano.

Un altro terrorista è stato arrestato: si tratterebbe di Muhammad Kasas, un membro di alto rango dell’ala militare del gruppo terroristico della Jihad islamica. La Jihad islamica ha confermato la morte del suo comandante. “Abu Shajaa, comandante della brigata Tulkarem delle brigate al-Quds – si legge in una nota – è morto insieme a diversi fratelli della sua brigata dopo una lotta eroica contro i soldati dell’occupazione israeliana”. Altri 20 palestinesi sono stati arrestati in un’altra operazione: secondo funzionari palestinesi ci sarebbero anche dei bambini.

Operazione di Israele in Cisgiordania, l’Onu: “Pericolosi sviluppi”

Il segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto l’immediata fine delle operazioni in Cisgiordania. “Condanno fermamente la perdita di vite umane, anche di bambini, e chiedo l’immediata cessazione di queste operazioni. – ha detto Guterres – Questi pericolosi sviluppi stanno alimentando una situazione già esplosiva nella Cisgiordania occupata e stanno ulteriormente minando l’Autorità Nazionale Palestinese. In definitiva, solo la fine dell’occupazione e un ritorno a un significativo processo politico che stabilisca una soluzione a due stati porrà fine alla violenza“.

Il segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto l’immediata fine delle operazioni in Cisgiordania
Antonio Guterres ha chiesto l’immediata fine delle operazioni (ANSA FOTO) – cityrumors.it

L’ambasciatore israeliano all’Onu Danny Danon ha risposto alle critiche sostenendo che dal 7 ottobre 2023, ovvero dall’attacco di Hamas in Israele, “l’Iran ha lavorato attivamente per contrabbandare sofisticati ordigni esplosivi in Giudea e Samaria (il territorio della Cisgiordania, ndr), destinati ad essere utilizzati in attentati suicidi nel cuore delle città israeliane” e che “lo Stato di Israele non starà a guardare ad aspettare scene di autobus e caffè che esplodono nei centri urbani”.

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