Cosa si nasconde dietro l’attacco dell’Isis al teatro di Mosca. Perchè l’esercito afghano ha deciso di attaccare la Russia? Ecco i motivi
Cosa si nasconde dietro il sanguinoso attacco al teatro russo di ieri? E per quale ragione l’Isis si sarebbe interessata ad uccidere un numero così alto di civili a Mosca? A poche ore dall’attentato che ha sconvolto la Russia e l’opinione pubblica, sono molti i dubbi e gli aspetti da chiarire sulla vicenda. Ma uno scenario si sta delineando in modo piuttosto netto. Un’ipotesi che aumenta l’allarmismo e la preoccupazione in vista del futuro.
Il numero delle vittime dell’attentato all’auditorium Crocus City Hall di Krasnogorsk, cittadina nella regione moscovita, continua a salire. Secondo gli ultimi aggiornamenti, sarebbero 82 le persone ad aver perso la vita a seguito dell’attacco, rivendicato dall’Isis. Le immagini che girano sui social e su Telegram sono agghiaccianti: si vedono uomini armati di fucili di assalto kalashnikov fare irruzione all’interno del teatro (dove erano in scena una serie di concerti) e aprire il fuoco sugli spettatori. Poi, poco prima di fuggire, hanno lanciato all’interno del teatro delle granate e delle bottiglie incendiarie, trasformando l’edificio in un vero e proprio rogo. Tra le vittime ci sarebbero anche tre bambini.
L’Isis ha rivendicato l’attentato. Il gruppo militante ha dichiarato in una nota sulla sua agenzia di stampa Aamaq, che l’attentatore suicida ha fatto esplodere la sua cintura esplosiva tra i Talebani riuniti vicino alla banca. Abdul Mateen Qani, portavoce del ministero degli Interni talebano, ha dichiarato che l’obiettivo dell’attacco erano i civili del posto. Sulla natura dell’attentato sembrano esserci pochi dubbi. Italia e Francia hanno immediatamente giudicato veritiere le rivendicazioni del gruppo islamico: “Condanniamo fermamente questo attentato terroristico. Probabilmente è veritiera la rivendicazione dell’Isis, aspettiamo però tutte le analisi che devono essere fatte. Parleremo di terrorismo al vertice Nato che ci sarà subito dopo Pasqua a Bruxelles e poi se ne parlerà ovviamente anche al G7 degli Esteri che si terrà a Capri sotto presidenza italiana“, ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani. Il presidente francese Emmanuel Macron ha immediatamente “condannato l’attacco terroristico rivendicato dallo Stato islamico”, ribadendo che l’Eliseo “sta monitorando attentamente la situazione. La Francia esprime la sua solidarietà alle vittime, ai loro familiari e a tutto il popolo russo”.
Cosa si nasconde dietro l’attentato dell’Isis? Perchè lo Stato Islamico ha deciso di colpire Mosca? Quali motivi spingerebbero il braccio armato e sanguinario dell’esercito afghano ad attaccare Putin ed il cuore del Cremlino? La risposta va ricercata nella tante ramificazioni dell’Isis e negli obiettivi politici e diplomatici che ne seguono. Ad attaccare la capitale russa sarebbe stato infatti l’Isis-K, un gruppo apparso per la prima volta nel 2014 e considerato una sorta di branca afghana dell’Isis. Il loro obiettivo, secondo il Centro Studi strategici e internazionali, sarebbe di riunire sotto un unico califfato, Iran, Afghanistan e Pakistan. Ma tra gli obiettivi ci sarebbe anche quello di coinvolgere alcune ex repubbliche sovietiche, come il Turkmenistan, il Tagikistan e l’Uzbekistan. Una chiara minaccia per la Russia, che in passato si è trovata a controllare delle sanguinose ribellioni islamiche nel Caucaso: su tutte quelle in Cecenia e in Daghestan. Due guerre che negli anni novanta portarono a sanguinosi attacchi a Mosca in diverse città della Russia, con un numero incredibile di vittime tra la popolazione.
Il leader del gruppo Isis – K è Shahab al-Muhajir (ovvero Sanaullah Ghafari), che controlla l’emiro dal 2020. Ha da sempre preso di mira le forze statunitensi e numerose organizzazioni islamiche estremiste come i talebani. Secondo alcuni alert internazionali, il gruppo era pronto a colpire alcune comunità ebraiche per vendicare le operazioni israeliane a Gaza. Ma anche la Russia era nel mirino: solo due settimane fa, i servizi d’intelligence guidati da Putin hanno rivendicato di aver eliminato una cellula dell’Isis che pianificava un attacco contro una sinagoga proprio a Mosca. Un particolare che aveva portato l’intelligence statunitense ad avvertire la Russia sulle possibilità di un attentato terroristico.
La Casa Bianca aveva infatti avvisato il Cremlino all’inizio di marzo di un possibile attacco terroristico che avrebbe potuto colpire “grandi raduni” a Mosca. L’Ambasciata statunitense in Russia aveva pubblicato il 7 marzo scorso un’allerta sul proprio sito web consigliando ai cittadini americani di evitare i grandi raduni nella capitale russa, inclusi i concerti, nelle successive 48 ore a causa di possibili attentati terroristici. Un messaggio che era stato ripreso anche dal ministero degli Esteri britannico sul proprio sito. Ma Putin aveva respinto questi avvertimenti, parlando addirittura di “ricatti da parte dell’occidente”. Il presidente russo, appena rieletto e che resterà in carica per i prossimi sei anni, aveva ricordato le “recenti dichiarazioni provocatorie di alcune strutture ufficiali occidentali su possibili attacchi terroristici in Russia. Sembra un vero e proprio ricatto e un tentativo di intimidire e destabilizzare la nostra società”. Aggiungendo: “L’Occidente ha praticato l’uso di tutti i tipi di gruppi terroristici radicali transfrontalieri nei suoi interessi e ha incoraggiato la loro aggressione contro la Russia”.
Gli Stati Uniti hanno confermato di aver provato a mettere in allerta i loro concittadini, alla luce di un possibile attacci: “All’inizio di questo mese, il governo americano aveva informazioni su un piano per un attacco a Mosca contro grandi raduni e concerti” e le “ha condivise con le autorità russe”, ha dichiarato la portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Adrienne Watson. Il Governo statunitense, secondo i principali quotidiani usciti oggi negli Stati Uniti, ha ribadito che l’allerta lanciata dall’ambasciata Usa il 7 marzo è collegata all’attacco di venerdì.
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