Non fanno che aumentare a dismisura le truffe del credito, basti pensare che nel 2023 sono stati sottratti oltre 13 milioni di euro
Trovarsi senza un soldo in banca o sapere all’improvviso di aver acceso un finanziamento o un prestito ma senza averlo mai fatto è qualcosa d’incredibile e allucinante. Eppure sta succedendo troppo spesso, con falsi prestiti o addirittura conti svuotati e difendersi non è affatto facile.
Persone che si trovano con addebiti di spese che non hanno mai fatto e all’istante si ritrovano a dover dare dei soldi perfino alla banca. E’ l’ultima moda di quello che sta succedendo sia on line ma anche in modo addirittura trasparente, sono le nuove truffe creditizie, riuscite talmente bene che stanno seriamente mettendo a rischio la sicurezza dei clienti e perfino delle banche.
Una cosa sulla quale bisogna stare molto attenti, almeno per gente del settore che si sentono anche minacciati e lo dice senza mezzi termini una persona autorevole come Simone Capecchi, direttore esecutivo di Crif, che spiega come “purtroppo i criminali siano sempre più esperti, aiutati anche dalle nuove tecnologie che, da un lato, abilitano attacchi sempre più sofisticati e difficili da identificare a danni di persone e aziende e, dall’altro, permettono di creare identità nuove ma inesistenti per perpetrare la frode creditizia“.
Il dirigente non si ferma e spiega quali possono essere anche le tecniche e le tatticbhe più usate per poter raggirare la gente, soprattutto adesso che c’è l’intelligenza artificiale che può essere molto vantaggiosa da un lato ma anche devastante da un altro. Fino al rischio di ritrovarsi davanti ai propri occhi un prestito mai chiesto e pagare delle rate di cui non si è a conoscenza.
Le pratiche e le tecniche che vengono usate sono praticamente perfetto o quasi. Tante persone non sanno che possono cascarci e neanche accorgersi che hanno acceso un finanziamento, addirittura un mutuo. Pratiche e comportamenti che cercano di ottenere i dati di una persona con messaggi, mail finte o anche altre situazioni facendo finta che alcune chiamate possano arrivare dalla banca direttamente.
Il malcapitato sarà invitato a inserire i dati del proprio conto corrente in un sito che presenterà la stessa grafica di quello della propria banca, ma che ha in effetti un indirizzo internet diverso.
A riguardo è bene ricordare che un istituto di credito non chiederà mai via mail o con messaggi ai propri clienti i dati sensibili e che la cattura di questi dati consente ai malfattori di appropriarsi dell’identità di una persona e di comprare a suo nome, anche a rate, con una carta d’identità falsa.
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