Il 25enne era finito al Pronto Soccorso dopo l’aggressione subita nel corso di una partita valida per il campionato di seconda categoria
Ha dell’assurdo quanto accaduto a Perugia in un campo da calcio. Ancora, purtroppo, si verificano episodi di violenza nelle leghe dilettantistiche. È il caso di Mirko Calderini, dirigente del Promano, che è stato squalificato per quattro anni dal giudice sportivo Marco Brusco perché l’ha ritenuto responsabile di aver picchiato pesantemente l’arbitro perugino di 25 anni che domenica scorsa era finito al pronto soccorso. Al ragazzo, infatti, era stata diagnosticata una prognosi di addirittura venti giorni.
Il giovane era impegnato ad arbitrare la gara di Seconda categoria che vedeva la squadra del Promano impegnata in trasferta a Pontevalleceppi, dove gioca in campo il Taulantet, squadra dal giornalista Rai Luca Pisinicca e conosciuta anche a livello nazionale per essere composta solo da giocatori e dirigenti albanesi che vivono e lavorano in città. È considerato in tutto il paese un grande ed importante esempio di integrazione. Nonostante ciò, il dirigente del Promano è stato squalificato per quattro anni. Infatti la presunta aggressione (con il dirigente che avrà ovviamente tutta la possibilità in eventuale sede disciplinare di raccontare la propria versione dei fatti, mentre a livello penale serve una denuncia della parte offesa, visto che la legge Cartabia ha innalzato l’azione penale d’ufficio con prognosi a partire da 40 giorni) sembrerebbe essere avvenuta proprio dopo il triplice fischio della gara.
Questo è quanto recita il dispositivo del giudice sportivo che ha motivato in questo modo la squalifica comminata fino al 31 dicembre 2027: «Perché, al termine della partita, mentre l’arbitro conversava con l’allenatore del Taulantet, con una azione violenta ed improvvisa, connotata da particolare aggressività, colpiva il direttore di gara alla base del collo provocandogli un fortissimo dolore. Successivamente, in ragione del dolore persistente, l’arbitro si recava al pronto soccorso di Perugia, ove gli veniva diagnosticato un trauma contusivo del rachide al passaggio cervicodorsale da aggressione, con prescrizione di farmaci e collare di schanz per 7 giorni. (Si specifica che, ai sensi dell’art. 35 comma 7 CGS, detta sanzione va considerata ai fini dell’applicazione delle misure amministrative, finalizzate al contrasto degli episodi di condotta violenta nei confronti degli ufficiali di gara, come previsto dal Consiglio Federale della FIGC-C.U. n. 256/A del 27.01.2016)».
Una storia alquanto spiacevole, dunque, ma come purtroppo succede spesso non è di certo l’unica dal momento che, sfogliando le pagine dei provvedimenti del giudice sportivo, emergono tantissime brutalità in fatto di sputi, violenze e minacce agli arbitri che fanno solamente il loro lavoro.
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