Per la morte di Aurora, caduta dall’ottavo piano e morta sul colpo, è finito in carcere l’ex fidanzato 15enne. Qual è l’esito dell’autopsia
Secondo gli inquirenti, a togliere la vita ad Aurora a Piacenza non sarebbe stato un folle gesto volontario che le avrebbe imposto quel salto nel vuoto dall’ottavo piano, quanto più una spinta messa in atto dal suo ex fidanzato, un 15enne che ora si trova nel carcere minorile del Pratello a Bologna con l’accusa di omicidio volontario. Nel corso dell’interrogatorio di venerdì il giovane aveva negato ogni responsabilità e la sua difesa prosegue su questa linea ma i famigliari di Aurora non gli credono, così come gli investigatori.
Proprio in queste ore, i famigliari di Aurora stanno raccogliendo un’infinita mole di riscontri sull’atteggiamento violento e possessivo che il 15enne avrebbe avuto nei confronti di Aurora, sia durante la loro frequentazione che in un secondo momento. Tre giorni prima della sua morte, Aurora si era anche sottoposta ad una visita medica per una presunta aggressione: ecco qual è ora il punto delle indagini.
Le indagini hanno avuto una brusca accelerazione lunedì pomeriggio, non tanto per le denunce degli atteggiamenti violenti nei confronti di Aurora segnalati dalla famiglia della ragazza quanto per degli elementi di prova decisivi che avrebbero inchiodato il 15enne. Con il maggiore Michele Mezzetti, infatti, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Piacenza avrebbero raccolto documenti ed intercettazioni utili e necessarie al pm per disporre il fermo, che nelle prossime ore dovrà essere convalidato.
“Ci rincuora il fermo disposto dalla Procura perché è la conferma di tutti i nostri sospetti. Aurora non aveva alcuna ragione per suicidarsi, come non crediamo che possa trattarsi di un incidente” ha detto la mamma di Aurora ai microfoni, fuori dall’obitorio dove si è svolta l’autopsia sul corpo della figlia.
Mentre il 15enne veniva trasportato in carcere, i medici legali effettuavano l’autopsia sul corpo della giovane. Secondo le prime indiscrezioni, riferite dai periti di parte, l’esame avrebbe portato alla luce un ematoma sulla tempia sinistra: ora si dovrà capire se sia stato determinato dalla caduta dal terrazzo dell’ottavo piano o se invece sia originato da una precedente aggressione.
Nel frattempo, l’avvocata Dordoni che difende la famiglia di Aurora ha raccolto in un dossier tutte le testimonianze contro l’ex fidanzato 15enne, tra cui gli screenshot dei messaggi che la ragazza condivideva alle amiche quando lui “la strattonava alla fermata dell’autobus“ o “le strappava il cellulare”. Secondo la famiglia della ragazza, lui l’avrebbe anche picchiata ed umiliata più e più volte per il suo aspetto estetico.
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