Per la prima volta la ‘capsula suicida’ Sarco è stata utilizzata per togliere la vita a una donna malata da tempo, la polizia è intervenuta
L’hanno chiamata la ‘capsula suicida‘. Si tratta di una capsula appositamente progettata con azoto gassoso che ha come scopo quello di porre fine alle sofferenze di chi, in condizioni mediche gravi, decide di farla finita. Un’eutanasia alternativa sperimentata per la prima volta in Svizzera da una donna di 64 americana che si dice fosse gravemente malata. Questa, stando ai media locali, aveva espresso da due anni il desiderio di una morte pacifica e serena. Il suo nome originario è Sarco. Si tratta di una capsula sviluppata e costruita nei Paesi Bassi. Un’invenzione che, come ci si può aspettare, non è priva di polemiche come quelle contro Philip Nitschke.
Medico e fisico australiano settantasettenne, che vive nei Paesi Bassi, e che da dieci anni è anche conosciuto come Dr. Death. L’uomo ha lavorato allo sviluppo della capsula per dodici anni. Già nel 1996 è stato il primo medico al mondo a somministrare un’iniezione letale legale a un paziente. La Svizzera, d’altronde, è uno dei pochi paesi al mondo in cui è consentito, a determinate condizioni, ricevere il suicidio assistito. Stando a quanto si legge sul sito web del governo svizzero, questi aiuti possono essere forniti a patto che chi è autorizzato non lo faccia per auto-arricchimento.
Diverse persone arrestate
Il creatore Nitschke, scrivono dalla Svizzera, avrebbe seguito il processo di morte della donna svizzera a distanza tramite monitor di ossigeno e frequenza cardiaca e una telecamera all’interno della capsula. Un processo che, a detta sua, sarebbe come da previsione. Curioso è il prezzo che la donna ha pagato per questo macabro servizio, pari a 19 euro, ovvero il valore della quantità di azoto gassoso utilizzato. Eppure, questa pratica apparentemente legale, avrebbe portato a molteplici arresti. La polizia svizzera, infatti, ha fatto sapere di essere stata effettivamente informata da uno studio legale che un Sarco era stato usato per un suicidio in una capanna nella foresta di Merishausen.
Successivamente, diverse persone sarebbero state arrestate dalle forze dell’ordine. Le autorità non fanno sapere esattamente quante persone sono state arrestate. È stata, infatti, avviata un’indagine penale che, secondo un comunicato stampa della polizia, ruota attorno all’accusa di “incitamento e assistenza al suicidio”. I dettagli intorno al deceduto, inoltre, non sono stati confermati. Nel frattempo il corpo della vittima è stato prelevato per effettuare un’autopsia. La legalità del Sarco oggi è diventata oggetto di dibattito in Svizzera. Il governo svizzero non si è pronunciato su questo per molto tempo, almeno fino a lunedì quando il ministro dell’Interno svizzero ha improvvisamente dichiarato che la capsula “non avrebbe rispettato le regole”.