Sette esploratori si avventurano sulla ‘Scala verso il Paradiso’ nonostante il divieto e vengono arrestate dalle autorità
A Honolulu, la capitale e la città più popolosa delle Hawaii, esiste la Haiku Stairs, meglio conosciuta come Stairway to Heaven, una scalinata per il paradiso dell’isola di Oahu. Si tratta di una sequenza di di 3922 scalini, oggi in acciaio, immersa nella foresta tropicale, che permette di raggiungere la cima del Puu Keahi di Kahoe, a 850 metri d’altezza. Arrivati alla fine – o meglio, quando si poteva arrivare – si godeva di una vista incredibile dalla quale prende il nome questa particolarissima località, attualmente, però, chiusa ai turisti per la sua pericolosità.
Un limite introdotto che non sembrerebbe, però, fermare decine di avventurieri ogni anno che, incuranti dei rischi, decidono di percorrerla. Proprio due settimane fa, in tal senso, la polizia hawaiana ha comunicato di aver multato l’incredibile numero di 56 persone e di averne addirittura arrestate 7. Avendo infranto un reato nazionale, questi saranno chiamati a rispondere del loro crimine in tribunale, dove deciderà il giudice se assolverli – permettendogli di cavarsela con una sanzione pecuniaria – o se condannarli al carcere. Ai restanti, invece, è arrivata anche una diffida che li invita a non avventurarsi più su quei gradini, evitando di incappare in pene anche peggiori.
Il divieto e la demolizione
Stabilito nel 1987, quindi quasi quaranta anni fa, il divieto di accedere alle scale è stato proposto per evitare di dover ricorrere continuamente ai soccorsi per salvare la vita dei visitatori. In passato spesso, infatti, questi sono stati contattati con urgenza per sbrogliare situazioni complicate. La condanna per chi infrange questa proibizione, come avvenuto in questi giorni, varia da una multa di minimo 600 euro, fino ai 6 mesi di reclusione. Un rischio che, nonostante tutto, non sembra terrorizzare tiktoker e YouTuber che in massa decidono di percorrerle per offrire ai propri followers la bellezza di una tale visione.
Visto il mancato successo dell’ordinanza, le autorità hanno preso la drastica decisione di demolirle. Comunicata al pubblico lo scorso 10 aprile, questa ha avuto l’effetto contrario rispetto a quanto sperato. Secondo quanto riporta la redazione americana di Usa Today, l’annuncio ha solo aumentato la voglia dei curiosi di giungere fino alle antenne piazzate dalla Us Navy durante la Seconda Guerra Mondiale e godersi lo spettacolo. Per questa ragione è stato necessario l’intervento e la conseguente richiesta di rispetto nei confronti dei lavoratori che stanno demolendo il tutto, oltre che della stessa natura. Stando ai tempi indicati, entro poche settimane il tutto dovrebbe essere rimosso.