Quali pensionati potranno lavorare e quali no dopo la pensione: i divieti INPS

Si può continuare a lavorare anche quando si è in pensione? Quali sono le uniche eccezioni? Ecco quello  che c’è da sapere

La pensione rappresenta un secondo capitolo della vita, un’occasione per potersi finalmente riposare dopo una vita dedicata a studio e lavoro. L’ultima parentesi, quella in cui la priorità diventa godersi quello che si è costruito, gustarsi i propri hobby, i propri parenti ed esprimere il proprio amore nei confronti dei nostri cari.

Anziano al telefono
Quali pensionati potranno lavorare e quali no dopo la pensione: i divieti INPS – Cityrumors.it

Poi la pensione è anche un aspetto prettamente economico, ma anche strettamente legato a quanto detto fino a ora. D’altronde, se davvero ci si vuole gustare le gioie che la vita post-lavoro offre, è necessario che ci sia anche la disponibilità economica che consenta al pensionato di potersi permettere quei lussi al quale ha sempre ambito.

Due aspetti che sono dipendenti l’uno dall’altro e che inevitabilmente hanno anche delle conseguenze sulla vita di chi ha deciso di lasciare il proprio lavoro per godersi il meritato riposo. Come potersi gustare queste possibilità se i soldi non si hanno? Se la pensione che si percepisce non è in linea con le spese da sostenere?

Qualcuno decide di indossare nuovamente i panni del lavoratore, facendo qualcosa di diverso rispetto a prima, ma che garantisca una retribuzione e quindi del denaro da poter conservare. Una seconda vita lavorativa, dunque, è possibile? Davvero dopo esser andati in pensione si può tornare a lavorare? Scopriamo insieme cosa prevede la legge. ù

Come funziona il lavoro durante la pensione?

Effettivamente, il lavoratore può anche prendere la decisione di continuare a lavorare. Per farlo, però, deve scegliere una delle due strade: la prima prevede che accetti di fruire della pensione in un secondo momento, qualora non ci siano obblighi di messa in quiescenza.

Anziano legge
Come funziona il lavoro durante la pensione? – Cityrumors.it

La seconda, invece, quella che consente sia di lavorare che di ottenere la retribuzione pensionistica. Il decreto legge 112/2008 ha, infatti, abolito il divieto di cumulo tra redditi da pensione e quelli da lavoro nel 2009. Ad aprire a questa possibilità è quindi l’articolo 19:

le pensioni dirette di anzianità a carico dell’assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive ed esclusive della medesima sono totalmente cumulabili con i redditi da lavoro autonomo e dipendente; inoltre sono interamente cumulabili con i redditi da lavoro autonomo e dipendente le pensioni di vecchiaia anticipate liquidate con anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni (…) e a soggetti con età pari o superiore a 65 anni per gli uomini e 60 anni per le donne”. 

L’unica differenza, con l’eccezione per chi gode di Quota 100 e Quota 102, è che se si continua a lavorare mentre si percepisce la pensione, le somme ricevute andranno a cumularsi al reddito prodotto dal nuovo lavoro, divenendo base imponibile per i calcoli in sede di dichiarazione dei redditi.

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