Un ragazzo di quindici anni è stato trovato senza vita in un casolare di campagna, la polizia indaga sul movente del suicidio
Lo scorso lunedì a Montigliano, in un casolare nelle campagne della frazione senigalliese, è stato ritrovato un corpo senza vita appartenente a un ragazzo di quindici anni. Le ricostruzioni hanno avvalorato l’ipotesi di suicidio che era circolata nelle ore seguenti. Il giovane si era allontanato di casa la domenica sera, intorno alle 22.00. Aveva preso di nascosto la pistola del padre e si era recato in campagna. Lo stesso genitore ha contattato dalla polizia per denunciare la sua scomparsa, facendo partire le ricerche. Si sono susseguite così ore di grande tensione. Disperate in cui le forze dell’ordine, anche grazie all’aiuto di droni e unità cinofile, e i Vigili del Fuoco hanno passato in rassegna le aree limitrofe di Montignano.
L’epilogo è arrivato la mattina dopo, quando il giovane è stato trovato senza vita e con un colpo di pistola all’altezza della testa. Il corpo è stato sottoposto ad autopsia, mentre la Procura di Ancona ha aperto un fascicolo contro ignoti. Il cellulare è stato sequestrato per ulteriori approfondimenti, nel tentativo di trovare il motivo dietro questo gesto estremo. Dai messaggi e dagli ultimi movimenti, chiamate comprese, sperano di poter fare emergere qualche informazione in più sulla vita del giovane e sul perché del suo suicidio. E qualche risposta l’hanno ricevuta.
L’ipotesi del bullismo
Tra le ipotesi prese al vaglio ce ne sarebbe una che ogni ora prende sempre più forma e concretezza: quella del bullismo. Le indagini dei carabinieri e della pm Irene Bilotta stanno cercando di far chiarezza proprio su questo tema. L’intenzione è ora quella di entrare nella sua vita, inquadrarne le dinamiche e le possibili problematiche. Motivo per cui nelle scorse ore la polizia si era recata presso l’istituto Alberghiero Panzini, dove stava frequentando il secondo anno trasferitosi dall’istituto Corinaldesi-Padovano, dopo aver trascorso le scuole medie Marzocca.
Il racconto emerso dai suoi ex compagni non ha fornito però molte novità. Si è parlato di un ragazzo innocente, buono, tutt’altro che pericoloso per gli altri. Una veste che a quanto pare copriva quel dolore e quella sofferenza che l’hanno fatta da padrona quando lunedì sera ha deciso di portarsi alla testa la pistola e premere il grilletto. Per il momento il suo corpo resta in mano alle autorità. La salma verrà restituita alla famiglia, lacerata da questa notizia, solo quanto otterranno il nulla osta del magistrato e non sarà più utile per le indagini. In segno di lutto la sua squadra di calcio – il Marzocca – indosserà il lutto in vista della prossima partita.