Un episodio terribile che ha visto un uomo di 53 anni a processo: la ricostruzione di quanto accaduto è agghiacciante
Non sembra volersi fermare la storia che ha visto come protagonista centrale la città di Chieti nell’ultimo periodo. I fatti accaduti hanno dell’incredibile. È finito di nuovo sotto processo l’uomo di 53 anni che era già stato condannato in precedenza per atti sessuali sul proprio nipote di soli 15 anni. Nella giornata di ieri, infatti, il gup Luca De Ninis lo ha rinviato a giudizio per aver costretto altri due nipoti minorenni a subire gli stessi atti sessuali. Parliamo, per l’appunto, di due vittime piccolissime: un bambino di 4 anni e una bambina di nove.
La prima udienza del processo si svolgerà il prossimo 21 novembre. Le parti offese si sono già costituite con l’intervento dell’avvocato Diego Bracciale. I fatti di cui parliamo risalgono alla giornata del 30 agosto 2011 e sono venuti fuori in occasione del processo che ha visto la condanna dell’uomo a due anni, nello scorso aprile. In quel caso specifico, i giudici hanno deciso di riqualificare l’accusa di tentativo di induzione alla prostituzione in atti sessuali con un minore di età compresa tra i 14 e i 18 anni.
La ricostruzione dei fatti
La Procura, infatti, aveva contestato all’imputato di aver dato un passaggio in macchina proprio al nipote. Secondo la ricostruzione l’aveva costretto e portato con lui dicendogli che gli avrebbe pagato l’abbonamento dell’autobus. Questo, a detta dell’uomo, gli avrebbe consentito di fare più esperienze sessuali con ancora più persone omosessuali. Come se non bastasse, poi, ha continuato affermando che sarebbe potuto tornare da lui per fare anche esperienze sessuali e, se voleva, anche rapporti sessuali con lui.
La storia, però, non finisce qui. Ci sono infatti anche diversi messaggi whatsapp con cui l’uomo ha provato a indurre il ragazzo a prostituirsi. L’offerta che gli è stata proposta era una nuova cameretta tutta per lui, da solo. In più, gli ha anche regalato 8 euro chiedendo al nipote se volesse avere rapporti sessuali insieme a lui. Il pm Lucia Campo aveva chiesto la condanna del 53enne a 7 anni. Pronta è arrivata la risposta dell’avvocato difensore, il signor Mirko Di Virgilio, che ha chiesto l’assoluzione dell’uomo invocando invece la prescrizione di tutto l’accaduto. A breve si avranno delle novità in merito. Le prove sembrano essere schiaccianti, ma non si è ancora sicuri di quanto accadrà in futuro. La storia è sicuramente assurda e presto si arriverà ad una conclusione, si spera, definitiva.