Un pranzo tra amici in Liguria si trasforma in una retata della Polizia per un primo piatto del tutto particolare, ma vietato
Questo è quanto accaduto a Genova, in zona Fossatello, qualche giorno fa dopo un pranzo la cui portata principale era un ottimo risotto alla marijuana! Uno degli ospiti, una ragazza, si è sentita male appena uscita da casa del fantasioso chef, accasciandosi a terra.
La cannabis è un prodotto naturale, il cui ingrediente psicoattivo principale è il tetraidrocannabinolo (THC). Insieme a tabacco, alcol e caffeina è una delle droghe più consumate al mondo, viene usata come droga ed è fonte di fibra dai tempi antichi. In molti Paesi l’erba e la resina di cannabis sono conosciute a livello formale rispettivamente come marijuana ed hashish (o soltanto hash).
Un pranzo tra amici si è trasformato in un pasto pericoloso per uno dei commensali e con l’arrivo della Polizia che ha fatto irruzione per vederci più chiaro. Una ragazza infatti si è sentita male dopo aver mangiato un risotto mantecato con del burro alla marijuana. Subito soccorsa, è stata accompagnata in ospedale, mentre la polizia faceva visita all’amico creativo. Il ragazzo ha confermato agli agenti di aver preparato il burro mischiandolo con un piccolo quantitativo dell’erba e di averlo utilizzato per preparare il risotto, da consumare d’accordo con tutti gli amici. Il padrone di casa è stato denunciato, mentre per gli amici è scattata la segnalazione e la sanzione amministrativa.
La regolamentazione di questa sostanza è diversa in praticamente tutti gli stati del mondo. In Italia è stato pubblicato il 21 agosto in Gazzetta Ufficiale un decreto del Ministero della Salute che revoca la sospensione di un altro decreto (del 2020) che inseriva le composizioni per somministrazione ad uso orale di Cbd (cannabidiolo) nella tabella dei medicinali allegata al testo unico sulle droghe. In tal modo si dichiara illecito ogni uso non farmacologico degli estratti di cannabis, comprese le destinazioni ammesse dalla normativa italiana ed europea sulla canapa industriale, quali ad esempio l’uso del Cbd per la preparazione di alimenti. Quindi dal 22 settembre 2023, data dell’entrata in vigore della nuova regolamentazione, i prodotti da ingerire a base di cannabidiolo, che fino ad ora potevano essere venduti anche da grow shop, erboristerie e tabaccherie, non si potranno più acquistare se non in farmacia e dietro presentazione di ricetta medica. Quindi il decreto considera la cannabis light paragonabile a una sostanza stupefacente al pari di quelle contenute all’interno del Testo Unico sugli stupefacenti.
Per cannabis light si intende la varietà della Cannabis Sativa con concentrazione di thc inferiori allo 0,6%. L’Uruguay è stato il primo al mondo a legalizzarne la coltivazione e la vendita, rendendola monopolio di Stato: ogni maggiorenne può coltivare, acquistare e consumare, ma deve essere iscritto in un apposito albo. In Corea del Nord invece l’uso è libero: non è considerata una droga. L’Australia, dopo la legalizzazione della cannabis per scopi terapeutici nel 2016, ha iniziato a rendere la marijuana legale anche per uso ricreativo, ma con alcune limitazioni. Nel 2018 il Canada ha reso legale vendita e consumo a scopo ricreativo, consentendo la coltivazione fino a 4 piante. In Europa la situazione è diversa nei vari Paesi: a ottobre il Lussemburgo è diventato il primo Paese ad annunciare la legalizzazione della produzione e del consumo di marijuana. I maggiorenni possono coltivare fino a quattro piante di cannabis in casa o nei giardini per uso ed è consentito il commercio di semi senza alcun limite di quantità o di livello del principio psicoattivo (THC).
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